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Torino, travolta da suv davanti all’asilo: la piccola Emma è cosciente e reagisce agli stimoli

Emma, la bimba di due anni e mezzo investita l’8 ottobre scorso da un suv davanti a un asilo a Chieri, nel Torinese, ha aperto gli occhi. La piccola è stata trasferita nel reparto di Neurochirurgia al Regina Margherita: è cosciente e reagisce agli stimoli, ma la prognosi al momento resta riservata.
A cura di Susanna Picone
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Ha aperto gli occhi la piccola Emma, la bambina di due anni e mezzo travolta lo scorso 8 ottobre da un suv davanti a un asilo a Chieri, nel Torinese. La piccola, che dopo l’incidente ha subito un lungo intervento chirurgico a causa di un grave trauma cranico, è attualmente ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, diretto dalla dottoressa Paola Peretta. A quanto si apprende, la bambina comincia a essere cosciente e reagisce agli stimoli. La prognosi resta però ancora riservata. Dopo il grave incidente dell'8 ottobre scorso e dopo la lunga operazione chirurgica al Regina Margherita, i medici avevano sottoposto la piccola paziente a coma farmacologico e l'avevano intubata. Col passare del tempo la situazione è leggermente migliorata e nei giorni successivi all'intervento la piccola era stata staccata dalle macchine per farla respirare da sola. I medici dell'ospedale torinese avevano comunque spiegato che si trattava solo di uno dei primissimi passi di un lunga terapia medica.

L'incidente l'8 ottobre scorso: Emma travolta da un suv insieme ad altri bambini – La bambina di quasi tre anni era stata travolta all’esterno dell’asilo "La casa nel bosco di Chieri" insieme ad altri coetanei. Il suv che li ha investiti, una Toyota Land Cruiser parcheggiata davanti all'asilo, a quanto ricostruito è scivolato lungo la strada in pendenza travolgendo la bambina e, con lei, alcuni compagni, rimasti feriti in modo non grave. L'uomo che ha posteggiato la macchina – si tratta del fratello di una delle titolari dell'istituto – è stato denunciato dalla Procura per lesioni personali stradali gravissime.

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