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Torino, trapianto di rene in contemporanea a fratello e sorella: è prima volta al mondo

L’intervento chirurgico all’ospedale Molinette. Per la prima volta due fratelli venezuelani hanno subito un trapianto di rene in contemporanea: gli organi prelevati da una donatrice romena.
A cura di Susanna Picone
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L’episodio risale allo scorso 22 dicembre quando, al Policlinico di Napoli, un medico radiologo ha picchiato una donna in sala operatoria. Quando questa ha iniziato ad agitarsi lui le ha messo le mani addosso. È stato sospeso dall’esercizio della professione per 2 mesi.

Per la prima volta due fratelli, un uomo e una donna di origine venezuelana entrambi residenti a Torino, hanno subito un trapianto di rene in contemporanea. È accaduto presso l'ospedale Molinette del capoluogo piemontese e a operare i due pazienti sono stati i chirurghi vascolare Aldo Verri e Monica Hafner (équipe dottor Maurizio Merlo) e gli urologi Giovanni Pasquale e Alessandro Greco (équipe professor Bruno Frea). Come spiega una nota del polo sanitario i due reni sono stati prelevati da una donatrice di 41 anni di nazionalità rumena deceduta per emorragia cerebrale presso lo stesso ospedale di Torino. Quello sinistro è stato donato a un uomo di 48 anni in dialisi dal 2013 per nefropatia policistica ereditaria. Quello destro alla sorella di 50 anni, affetta dalla stessa patologia e non ancora in dialisi. La coincidenza che da un donatore vengano trapiantati una coppia di fratelli è dovuta alla compatibilità immunitaria simile tra i 2 trapiantati e alla donatrice, e rafforza l'importanza della compatibilità e riduce il rischi di rigetto.

I due trapianti sono tecnicamente riusciti, i pazienti ricoverati – I due trapianti di rene sono tecnicamente riusciti e ora i due fratelli sono ricoverati presso la terapia intensiva della nefrologia fialisi trapianto delle Molinette. “Al di là della circostanza particolare di vedere trapiantati nello stesso giorno un fratello e una sorella, questo evento deve riportare l'attenzione su questa malattia renale ereditaria, il rene policistico, che per la sua trasmissione autosomica dominante può colpire diversi membri all'interno di una stessa famiglia. È una causa importante di insufficienza renale avanzata, dal momento che circa l'8% dei pazienti in dialisi è affetto da questa patologia”, ha commentato il professor Luigi Biancone, direttore di nefrologia presso l'ospedale Molinette.

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