Torino, torturata da marito e suocera. Suo figlio costretto a dirle: “Non sei una madre, sei da buttare”
Una donna piemontese ha denunciato il marito e la suocera dopo aver a lungo subito torture, anche durante la gravidanza. I due imputati, che hanno chiesto il patteggiamento, sono stati condannati dal Tribunale di Torino rispettivamente a un anno e mezzo e a un anno di carcere. Erano accusati di maltrattamenti, lesioni e sequestro di persona, comportamenti continui e reiterati, che hanno delineato un quadro di abusi fisici e psicologici continui per la vittima, costretta a subire umiliazioni di ogni tipo.
In un episodio, ad esempio, la donna è stata legata a una sedia e seviziata per 4 ore; sarebbe stata presa a morsi dal marito e dalla suocera che avrebbero istigato il figlio di 8 anni a partecipare. Il bambino sarebbe stato invitato a strangolare la mamma, tirarle i capelli e colpirla alla testa, mentre era costretto a dirle: "Non sei una madre, sei da buttare nel gabinetto".
Quello stesso giorno, alla donna sarebbe stato consentito di alzarsi solo per andare al bagno o per allattare la figlia neonata, sempre sotto la supervisione della suocera. Sarebbe anche stata costretta a scusarsi in ginocchio. La donna avrebbe subito violenze fisiche e psicologiche anche durante la seconda gravidanza. Come riporta la Stampa, la vittima dei soprusi sarebbe stata colpita alla pancia, cacciata di casa e lasciata dormire all’addiaccio in auto. I suoi beni personali sarebbero stati sistematicamente danneggiati.
Nei capi di imputazione, la Procura ha descritto le "condizioni di vessazione fisica e morale", a cui la donna sarebbe stata sottoposta, "insopportabili". La vittima, assistita dall'avvocato Tiziana Porcu, ha infine ottenuto un risarcimento e ha ritirato la costituzione di parte civile.