Torino: torna dalla moschea insieme alle amiche, il marito la prende a bastonate
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Accanto a lei, mentre tornava a casa dalla preghiera in moschea, c'erano solo alcune amiche e non il figlio quindicenne come avveniva di solito. Per questo la mattina dopo, quando il marito se n'è accorto, l'ha svegliata a bastonate. L’ennesima violenza è stata quella che ha finalmente convinto Amina, marocchina di trenta anni che vive a Torino, a ribellarsi e dire basta alle aggressioni del marito. Così, terrorizzata, è andata alla polizia e ha denunciato l’uomo raccontando i maltrattamenti subiti da tempo e mostrando anche le sue ferite. Con la sua denuncia, gli agenti del commissariato Barriera di Milano hanno potuto arrestare l'uomo e affidare lei e i suoi tre figli alle cure dell'associazione Rete Daphne, che dal 2008 ha accolto e sostenuto quasi 1500 vittime di violenza.
L’uomo, già denunciato in passato, le aveva promesso di cambiare – Il marito di Amina si era già fatto conoscere per i suoi metodi violenti: in passato era stato infatti denunciato, ma poi anche perdonato perché aveva assicurato di essere cambiato. Ma in realtà, dopo quella “promessa”, i soprusi e le aggressioni nei confronti di sua moglie erano ricominciati. Più volte, da quanto è emerso, la donna in passato era finita al pronto soccorso con trauma cranico, escoriazioni, trauma orbitale. “Speriamo che la storia di Amina serva a incoraggiare le donne che subiscono maltrattamenti ad avere fiducia nelle forze dell'ordine e delle istituzioni”, è l'auspicio della Questura di Torino che ha salvato la donna.