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Torino, quindicenne pagava due coetanei per non essere picchiato: due arresti

I due ragazzi avevano costretto la vittima a versare loro, con cadenza settimanale, una sorta di rata assicurativa di circa 500 euro. Quando il giovane non è più stato in grado di pagare, è stato costretto a spacciare hashish.
A cura di C. T.
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Pagava dei coetanei per non essere picchiato. Così un quindicenne di Rivara, in provincia di Torino, cercava di assicurarsi la salvezza. I carabinieri della cittadina piemontese – in collaborazione con quelli di Chivasso – hanno arrestato due studenti di quindici anni con l'accusa di estorsione. Da circa tre mesi i due costringevano un coetaneo a versare una quota settimanale per avere protezione: una sorta di assicurazione per non essere picchiato. In totale i due avevano ricevuto circa 2500 euro. La quota settimanale, secondo gli inquirenti, era andata via via lievitando, fino ad arrivare a 500 euro. Le consegne erano iniziate a dicembre 2015 e si sono protratte fino allo scorso febbraio 2016.

La vittima, costretta a pagare la somma una volta a settimana vicino alla scuola superiore frequentata da tutti e tre i ragazzi, non riusciva più a reperire i soldi necessari. Così è stata minacciata dai suoi estorsori, che hanno costretto il minore a spacciare hashish per loro, così da recuperare i soldi necessari a saldare le rate. Le indagini dei militari sono iniziate dopo la denuncia della vittima. I due minori estorsori sono arrestati in flagranza dai carabinieri mentre si facevano consegnare l'ulima rata. Si trovano adesso agli arresti domiciliari.

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