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Torino, picchiata e legata con un guinzaglio per “punizione”: il compagno condannato a 8 anni

Un uomo di 40 anni è stato condannato dal tribunale di Torino a otto anni di carcere per aver picchiato, seviziato e legato con un guinzaglio la compagna. Secondo l’accusa, la donna era stata punita perché aveva acquistato del crack da spacciatori nigeriani pagando con una prestazione sessuale.
A cura di Susanna Picone
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Un italiano di quaranta anni è stato condannato oggi a otto anni di carcere dal tribunale di Torino per un episodio che risale a tre anni fa, quando picchiò selvaggiamente, seviziò, violentò e legò la sua compagna con un guinzaglio per cani. Il pm Marco Sanini, che procedeva per sequestro di persona, violenza sessuale e maltrattamenti, aveva chiesto nove anni e quattro mesi per l'imputato. Tutto è avvenuto nel 2016 in una camera di un albergo a ore del quartiere Barriera di Milano di Torino. La vittima è una giovane slovacca che dopo la violenza ha lasciato l’Italia per tornare nel suo Paese di origine.

La giovane "punita" per aver scambiato delle dosi di droga con prestazioni sessuali – Secondo la ricostruzione dell’accusa, la giovane donna – che avrebbe avuto problemi di droga – era stata "punita" in questo modo dal compagno perché si era prostituita pur di comprare delle dosi di crack da alcuni spacciatori nigeriani. I difensori dell’imputato, gli avvocati Wilmer Perga e Diogene Franzoso, avevano respinto questa tesi e sostenuto invece che si trattava di "un normale gioco erotico" tra i due.

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