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Caos a Torino in Piazza San Carlo

Torino, piazza San Carlo: a scatenare il caos forse uno spray urticante, al via le indagini

I tecnici della Polizia scientifica cercheranno le tracce di spray urticante su alcuni oggetti sequestrati in piazza la sera del 3 giugno in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. In questo modo si potrà forse mettere un punto sulle cause scatenanti di quella psicosi.
A cura di Ida Artiaco
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Caos a piazza San Carlo a Torino dopo il falso allarme bomba (Getty).
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A scatenare il panico scoppiato in piazza San Carlo lo scorso 3 giugno, in occasione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, potrebbe essere stato uno spray urticante. Uno degli ultimi accertamenti prima che la procura di Torino chiuda l'indagine su quanto accaduto durante la proiezione del match, a cui assistevano circa trentamila tifosi, è stato affidato nei giorni scorsi ai tecnici della polizia scientifica, che hanno cominciato la perizia su sciarpe, magliette bianconere e zaini abbandonati durante la psicosi, in cui più di 1550 sono stati i feriti e una donna, Erika Pioletti, di 38 anni, è morta qualche giorno dopo il ricovero in ospedale.

Il procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e il pm Antonio Rinaudo, sotto la supervisione del procuratore capo Armando Spataro, hanno incaricato gli investigatori della Digos di notificare entro il prossimo 10 gennaio l’avviso ai ventuno difensori degli altrettanti personaggi finiti sott'inchiesta, nonché ai 345 feriti che hanno consegnato in procura una querela. L'accertamento, definito irripetibile, è previsto per il 18 gennaio, nei laboratori di chimica forense della Polizia scientifica, in via Veglia e riguarda un aspetto della vicenda rimasto ancora avvolto dal mistero.

A sette mesi da quell'evento, infatti, rimangono ancora poco chiare le cause delle onde umane che hanno trascinato a terra più di mille persone. E' vero che molti hanno pensato a un attentato terroristico, ma resta da capire cosa abbia potuto realmente far avere loro quella impressione. Già all'epoca dei fatti, alcuni parlavano della presenza di uno spray urticante spruzzato tra la folla ma non vi era stato alcun riscontro. Molti avevano riferito ai soccorritori di bruciore alla gola e agli occhi.

Per questo l'unico modo per cercare di far luce sul punto più oscuro della notte di Torino è analizzare i tessuti degli oggetti abbandonati in piazza. Se dai laboratori della scientifica arriverà una risposta certa si potrà chiudere l'indagine conoscendo la causa scatenante, in caso contrario i pm saranno costretti a chiedere il rinvio a giudizio di almeno alcuni dei 21 indagati, tra cui il sindaco Chiara Appendino, il questore Angelo Sanna e il prefetto Renato Saccone, senza poter dire che cosa diede il là a quella catena di errori che ha portato alla morte di una giovane donna e al ferimento di oltre 1500 persone.

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