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Torino, per la Procura chi ha appeso i manifesti No Vax non ha commesso un reato

La procura di Torino non ha ravvisato che l’affissione dei manifesti No Vax costituisse un reato.
A cura di D. F.
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La procura di Torino ha chiesto l’archiviazione per il procedimento contro i manifesti No Vax affissi nelle settimane scorse a Torino. A presentare la denuncia era stato dall’Ordine dei Medici, secondo il quale quei manifesti, appesi anche vicino alle scuole, causano allarmismo e aumentano la disinformazione a danno della sicurezza su un tema sensibilissimo e dibattuto come quello dei vaccini. Il sostituto procuratore Vincenzo Pacileo ha chiesto l’archiviazione del procedimento dal momento che non ha riscontrato profili di responsabilità penale nei manifesti che contestavano le vaccinazioni obbligatorie.

I manifesti affissi, in particolare, invitavano i genitori a informarsi prima di procedere alla vaccinazione del proprio figlio, in quanto "azione volontaria non esente da rischi". L'iniziativa dei No Vax aveva decisamente indignato l'Ordine dei Medici di Torino, che tramite il suo presidente Guido Giustetto aveva dichiarato: "Le vaccinazioni sono misure di salute pubblica previste obbligatoriamente per legge. I diversi cartelloni che sono apparsi in città propongono contenuti che generano allarmismo e incrementano la disinformazione a danno della sicurezza. Di qui la decisione di denunciare l'iniziativa alla procura della Repubblica".

Tra gli scopi dell'Ordine vi è infatti vi è "proprio la tutela della salute pubblica e la promozione di una corretta informazione scientifica – ricorda Giustetto  – Inoltre gli articoli 15 e 55 del nostro codice deontologico sottolineano  che ‘il medico non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacià e che ‘il medico promuove e attua un'informazione sanitaria accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite e non divulga notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell'interesse generale".

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