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Torino, Paolo Sarra: parla il benzinaio ferito dopo la rapina al suo distributore

Intervista all’Ansa del benzinaio 69enne Paolo Sarra ferito dopo un tentativo di rapina al suo distributore in zona corso Grosseto a Torino. “Ho la pelle dura: mi hanno detto dai, dai e poi mi hanno sparato”
A cura di Giorgio Scura
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TORINO – "Lo spavento c'è stato, ma io ho la pellaccia dura". Paolo Sarra, il benzinaio torinese di 69 anni gambizzato da due malviventi, racconta all'ANSA la sparatoria nella quale e' stato ferito da un colpo di pistola alla gamba sinistra. L'uomo, ricoverato nel reparto di Chirurgia vascolare dell'ospedale San Giovanni Bosco, è stato sottoposto ieri ad un delicato intervento chirurgico all'arteria femorale. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, ma le sue condizioni di salute sono in netto recupero. "Sono entrati nel gabbiotto del mio distributore. ‘Dai, dai', mi hanno detto. E poi mi hanno sparato", dice l'uomo. "Parlavano poco. Ma, al 99% potrei dire che erano italiani – prosegue -. In faccia non li ho visti: avevano il viso coperto da maschere bianche in lattice. Uno era più alto, uno più basso, potrebbero essere gli stessi che a inizio maggio hanno minacciato mio figlio". Lo scorso primo maggio, infatti, il distributore di benzina, alla periferia nord del capoluogo piemontese, aveva subito un altro tentativo di rapina. I carabinieri indagato per stabilire se tra i due episodi ci siano dei collegamenti.

"Non ci hanno rubato nulla, né quella volta né questa", riferisce ancora Sarra, la cui reazione alla richiesta di denaro da parte dei due malviventi potrebbe averli spinti a fare fuoco con una pistola calibro 7.65. "Dovrebbero mettermi in piedi domani", annuncia con ottimismo il benzinaio attorniato da amici e parenti. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore Cristina Bianconi. I militari dell'Arma sono in attesa degli esiti degli accertamenti scientifici effettuati sulla Smart che i due banditi hanno rubato per guadagnarsi la fuga e hanno poi abbandonato. Prosegue intanto l'esame dei filmati delle telecamere di sicurezza.

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