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Torino, mamma e figlia morte in sala parto, il marito: “È stata lasciata sola”

Secondo l’uomo, Angela aveva dolori fortissimi già dal 21 dicembre: “Le sue grida erano lancinanti. La notte del 26 mi hanno mandato via dalla sua stanza. Alle due meno di dieci, di notte, ho ricevuto una telefonata. Una sola frase mi hanno detto. Che era morta la piccola. Nessuno poi si è degnato di incontrarci. Su mia moglie non mi hanno fatto sapere più niente”.
A cura di C. T.
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Non riesce a darsi pace Francesco Scarlata, marito di Angela Nesta, la donna di trentanove anni morta la notte tra sabato e domenica nella sala parto dell'ospedale Sant'Anna di Torino mentre stava dando alla luce la sua bambina. Angela e la figlia sono entrambe decedute, ma i familiari lamentano l'assenza di una spiegazione sull'accaduto da parte di medici e dirigenti dell'ospedale. "Mi hanno detto solo questa frase: la bambina è morta. Usando il cellulare di Angela. Hanno aggiunto: abbiamo trovato sua moglie per terra, la bimba aveva la testa fuori. E basta, niente più", ha spiegato Francesco, secondo cui la moglie era "una donna forte e di robusta costituzione". La coppia aspettava il primo figlio, cercato per quattro anni. Una gravidanza desiderata, ma dolorosa. "Angela stava male dal 21 dicembre – ha raccontato l'uomo – L’ho vista provare un dolore del diavolo, assurdo. Le sue grida erano lancinanti. La notte del 26 mi hanno mandato via dalla sua stanza. Alle due meno di dieci, di notte, ho ricevuto una telefonata. Una sola frase mi hanno detto. Che era morta la piccola. Nessuno poi si è degnato di incontrarci. Su mia moglie non mi hanno fatto sapere più niente. Io sono ancora qui che aspetto".

Anche il padre di Angela, Pietro Nesta, sessantasei anni, non riesce a trovare una spiegazione alla morte della figlia: "Era in perfetta salute, lunedì mattina era a fare la spesa e poi all’anagrafe". La procura di Torino ha aperto un'inchiesta sul caso per omicidio colposo. Per il momento l'accusa è a carico di ignoti, ma sarebbero già state segnalate sette persone, tra medici e personale dell’ostetricia. I due uomini, padre e marito della donna, sono stati sentiti dagli inquirenti in attesa dell'autopsia, che sarà svolta oggi. La famiglia si è rivolta a un avvocato, Giulio Calosso, per riuscire a capire cosa sia realmente accaduto. Nel frattempo, il ministero della Salute ha fatto sapere che invierà nei prossimi giorni gli ispettori al Sant'Anna.

Angela era andata in maternità anticipata e avrebbe dovuto partorire il 27 dicembre. Lunedì 21 aveva accusato forti dolori alla pancia ed era stata visitata al pronto soccorso dell'ospedale di Torino che aveva deciso di rimandarla a casa. Il giorno dopo alle 15 e 30 la donna era tornata dai medici con gli stessi dolori, ma era stata nuovamente dimessa. Avrebbe dovuto attendere le "contrazioni vere" in casa. Angela era andata al Sant'Anna una terza volta, il 23 dicembre, ed era stata ricoverata perché aveva la pressione alta. Ma i dolori, come ha raccontato il marito Francesco, continuavano. Se Angela "si lamentava è perché c’era un motivo. Ma le hanno detto di aspettare. Abbiamo chiesto se le facevano un cesareo. Ci hanno risposto di no, che c’era un protocollo da seguire", ha spiegato. Il dubbio della famiglia è che questi dolori siano stati la spia di complicazioni che hanno portato poi alla morte di Angela.

Il giorno di Natale Francesco ha ricevuto una telefonata dalla moglie, che lo avvertiva che il 26 le avrebbero indotto il parto. La donna continuava a soffrire di dolori lancinanti, tanto da "saltare su dal lettino, ma l’ostetrica ci diceva di farle una doccia calda". Il marito ha raccontato che Angela "ha avuto spasmi per tutto il giorno e alle 19 non ce la faceva davvero più. Abbiamo chiamato la dottoressa due volte, ed è venuta solo la terza. Ci ha detto di stare tranquilli. Secondo lei era tutto a posto. Le hanno fatto un altro tracciato. Continuava a gridare". Alla donna è stata messa una flebo, mentre perdeva sangue. I medici però avevano detto che era normale. "Vedrà che ne perderà molto di più dopo", hanno detto a Francesco, che nel frattempo è stato mandato via, alle 22 e 45. L'uomo non ha avuto più notizie finché, dopo l'1 e 30, è stato avvisato che "la bambina era morta". La notizia della morte di Angela, invece, è arrivata solo più tardi. "Non si è più visto nessuno", ha spiegato il padre della donna, a cui un carabiniere ha detto alle 4.30 che la figlia era morta. "Noi siamo qui ad aspettare – ha aggiunto – ancora adesso che qualcuno ci dica come è potuto succedere".

Secondo la direttrice del Sant'Anna di Torino, Chiara Benedetto, "è successo qualcosa di improvviso. Non c’era nulla che potesse preannunciare un esito così tragico. Fino al momento del malore il decorso clinico era stato assolutamente normale e non c’era nulla che potesse preannunciare un esito così tragico. Aspettiamo anche noi l’autopsia per capire che cosa sia successo". La dottoressa ha evidenziato il fatto che "in sala parto era presente un anestesista che ha tentato in ogni modo di defibrillare e rianimare la paziente, sfortunatamente senza risultati positivi".

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