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Covid 19

Torino, i ricoverati Covid sono tutti non vaccinati. Il primario: “Non sono bastati 150mila morti”

A Torino i ricoverati Covid sono tutti non vaccinati. Domenico Vallino, Direttore della Medicina d’Urgenza del Mauriziano, ha opinioni dure e amare contro i cittadini che si ostinano a non voler fare il vaccino: “Non capisco come siamo passati noi sanitari da essere eroi a essere diventati gente che ricovera persone per soldi, alcune persone sono convinte che moriranno più facilmente con il vaccino che con la malattia”.
A cura di Gianluca Orrù
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A Torino è calma prima della tempesta, che si spera non arrivi ma che si intuisce dalle nuvole scure all'orizzonte. I reparti speciali che erano operativi fino a maggio sono tutti chiusi, ma sono pronti alla riapertura in vista di ottobre, quando sono in molti ad aspettarsi una recrudescenza dell'infezione da Sars-Cov2.

Per adesso, con le procedure Covid sospese a causa della tregua estiva, i cittadini con problemi di qualsiasi genere affrontano il percorso "sporco" del pronto soccorso ed è di qualche settimana fa la storia della signora di 50 anni che, prima di essere intubata, si era raccomandata coi sanitari di "non vaccinarla assolutamente".

"Era una signora giovane, arrivata da noi sintomatica da diversi giorni – racconta il dottor Domenico Vallino, Direttore della Medicina d'Urgenza del Mauriziano – e per la quale il trattamento non invasivo non è stato sufficiente. Questa signora ha espresso il desiderio di non essere trattata col vaccino, cosa che non avremmo fatto evidentemente, ma la paura che le fosse iniettato qualcosa di ‘misterioso' era superiore alla paura del fatto che le sue condizioni si stavano aggravando".

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"A detta loro non vogliono essere cavie – prosegue Vallino – disconoscono il Covid e molti fanno finta che non sia mai esistito. C’è la paura di queste sostanze, dei vaccini, che a torto sono state demonizzate. Per esempio AstraZeneca, è stato distrutto nella sua immagine ma senza una base scientifica, solo con notizie distorte".

"Ho visto troppa gente morire in questi due anni per dare peso alle parole di chi non si vuole vaccinare – continua il Dottor Domenico Vallino – se uno mi chiede rispondo che il vaccino è l’unica arma che abbiamo per farcela il prossimo inverno. Mi rendo conto però che per alcuni è difficile accettarlo, ma fortunatamente queste persone sono poche".

La situazione dei ricoveri a Torino è per fortuna tranquilla, ma c'è una nota significativa che il Dottor Vallino ci tiene a sottolineare. "I positivi assoluti sono bassi e al momento le persone che vengono trovate positive e richiedono ricovero sono tutte non vaccinate – spiega Vallino – alcuni per motivi di incompatibilità per patologie e quindi sono ‘giustificati', ma moltissimi sono quelli che non hanno voluto farlo. La malattia lascia segni più gravi su chi non è vaccinato e i vaccinati hanno sempre una forma latente e poco importante di malattia. Chi non è vaccinato e ha altre patologie rischia seriamente la pelle eppure alcuni fanno ancora fatica a vaccinarsi".

"Non capisco come siamo passati noi sanitari da essere eroi a essere diventati gente che ricovera persone per soldi. Gli sforzi di molti poi vengono vanificati, non sono stati sufficienti 150mila morti per capire la situazione? Chi l’ha vissuta più volte in condizioni non facili, lasciandoci la pelle anche come molti sanitari miei colleghi, trova sconvolgente questo approccio negazionista", le sue parole.

Il Dottor Vallino ha avuto il Covid come sua moglie, anche lei medico, e hanno 6 figli, tutti vaccinati. Gli ultimi due, di 14 e 15 anni, si vaccineranno il 13 agosto con la prima dose.

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