Torino, guardia giurata uccide l’ex moglie con pistola di ordinanza. “Chiedo perdono ai miei figli”
"Chiedo perdono ai miei figli: non volevo uccidere la loro mamma". Questo è quanto dichiarato da Massimo Bianco, la guardia giurata di 50 anni che venerdì mattina ha ucciso l'ex moglie Angela Dargenio a Torino. La dichiarazione è stata rilasciata tramite il legale Giacomo Casciaro. Avrebbe chiesto perdono alla figlia più grande, Eleonora, che nei giorni scorsi ha sfogato il dolore augurando al genitore di marcire in prigione. Nella mattinata di lunedì 10 maggio si è svolta l'udienza di convalida dell'arresto davanti al gip Claudio Ferrero. Bianco ha detto durante l'interrogatorio di aver visto l'ex compagna la sera prima dell'omicidio con un altro uomo mentre rientrava nella sua abitazione di Novara. "Ho abbassato gli occhi e sono andato via", ha dichiarato.
Il giorno dopo ha aspettato l'ex moglie sul pianerottolo. "Per chiarire e sperare in un suo ritorno", ha precisato la guardia giurata. La donna però era felice con un'altra persona e con lei voleva iniziare una nuova vita. Una storia purtroppo nota alle cronache: il no dell'uomo ha dato il via alla violenza ingiustificata.
Bianco ha sparato otto colpi con la pistola di ordinanza. Quattro di questi hanno colpito la vittima. Il fatto che l'uomo avesse con se un'arma potrebbe giustificare la premeditazione e il numero di colpi sparato contro l'ex consorte potrebbe essere la base del reato di premeditazione. Il giorno dell'omicidio, l'uomo stava aspettando le forze dell'ordine in casa, subito dopo aver commesso il fatto. I due erano ormai separati da mesi e vivevano nello stesso edificio di corso Novara. "Così sono vicino ai ragazzi" aveva detto all'ex moglie che non aveva avuto nulla in contrario. I due coniugi avevano due figli di 17 e 25 anni. La figlia più grande, Eleonora, viveva con il suo compagno nel palazzo della tragedia. Anche lei ha un figlio piccolo. La ragazza, che è stata la prima ad accorrere sul luogo del delitto, ha avuto un malore ed è stata portata in ospedale.