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Torino, figlio di due mamme: registrato un altro bambino di coppia omogenitoriale

Il primo caso simile risale al 23 aprile, quando la sindaca Chiara Appendine trascrisse all’ufficio Stato civile dell’anagrafe gli atti di nascita dei figli di tre coppie omogenitoriali, di cui un bambino sin dalla nascita. La presidente di Famiglie Arcobaleno confida che, oltre all’impegno dei Primi cittadini, arrivi anche quello del Parlamento.
A cura di Redazione
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Con quella di oggi, sono quattro le registrazioni di figli di coppie omogenitoriali fatte nel Comune di Torino, delle quali due attestano la genitorialità dalla nascita. La coppia che nella giornata di sabato 12 maggio ha potuto registrare il proprio figlio è composta da due donne ed è stata affiancata dall'avvocato Michele Giarratano del gruppo legale delle Famiglie arcobaleno. Il legale, come riportato da Giornalettismo, si è detto "molto soddisfatto per questo nuovo riconoscimento di diritti", così come "felicissima" si è dichiarata Marilena Grassadoni, presidente nazionale delle Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia, perché "si continua su questa strada dimostrando che è quella giusta e percorribile dal punto di vista tecnico e amministrativo". Grassadoni ha sottolineato l'impegno di tanti sindaci nel percorso di riconoscimento dei diritti dei cittadini omosessuali, ma ha anche ammesso che spera che la stessa partecipazione venga dal Parlamento, affinché "si assuma la responsabilità di fare una legge che riconosca i diritti di tutti i bambini in qualunque città nascano".

La registrazione per la prima volta di un bambino di due mamme risale allo scorso 23 aprile, quando il sindaco di Torino Chiara Appendino trascrisse all’ufficio Stato civile dell’anagrafe gli atti di nascita dei figli di tre coppie omogenitoriali. Fu un percorso non facile, caratterizzato da polemiche e dall'opposizione della diocesi di Torino alla scelta della Prima cittadina. In quell'occasione Alberto Riccadonna, direttore de "La voce e il tempo", periodico dell'Aricidiocesi di Torino, osservò che "la richiesta di maternità o paternità da parte delle coppie omosessuali apre questioni troppo delicate per essere affrontata ‘forzando la mano' alla legge".

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