Torino, detenuta si lascia morire di fame e sete in carcere: non mangiava e beveva dal 22 luglio
Una donna nigeriana detenuta nel carcere delle Vallette a Torino si è lasciata morire di fame e di sete ed è morta nella notte di oggi, venerdì 11 agosto. Dal 22 luglio aveva smesso del tutto di mangiare e di bere, rifiutando qualsiasi tipo di nutrizione, idratazione o altra terapia. Nei giorni scorsi – visto il deterioramento del suo stato di salute – era stato chiamato il 118 per un ricovero d'urgenza ma la detenuta aveva rifiutato anche quello.
Non sono al momento note le ragioni che hanno indotto la donna a intraprendere uno sciopero della fame così radicale, una protesta dalla quale tuttavia nessuno è riuscito a distoglierla. Per lei, come era avvenuto per Alfredo Cospito nei giorni della sua protesta, non è stato possibile sottoporla forzatamente a nessuna terapia dal momento che la sua scelta è sempre stata espressa con grande lucidità. Il fatto che la donna rifiutasse anche di idratarsi ha accelerato il processo che l'ha portata alla morte.
Cucchi: "Tragedia intollerabile in un Paese civile"
Sulla vicenda è intervenuta la senatrice Ilaria Cucchi: "Questa è una tragedia che non può essere tollerata in un Paese che si professa civile e democratico. Una morte di cui comunque è responsabile lo Stato che aveva in custodia la vita della vittima. Non capisco cosa c'entrano in questo i sindacati degli agenti. Chiedo venga fatta chiarezza anche per questo". "Sono rammaricata, ma dal carcere non ci sono mai giunte segnalazioni relative al caso di questa persona". ha dichiarato invece Monica Cristina Gallo, garante comunale per i diritti dei detenuti a Torino, interpellata dall'ANSA. "I nostri contatti sono regolari – afferma – eppure nessuno ci aveva informato. Probabilmente non sarebbe cambiato nulla. Però, almeno, avremmo potuto attivare le nostre procedure e tentare qualcosa". "Provo rammarico – conclude Gallo – perché le informazioni, in chiave preventiva, andrebbero scambiate. Credo che sia il minimo. Si tratta di salvare delle vite".
Antigone: "Nel 2022 record di suicidi in carcere"
Stando a quanto rivelato dall'ultimo rapporto dell'associazione Antigone il 2022 è "passato alla storia come l'anno con più suicidi in carcere di sempre”, con 85 persone che si sono tolte la vita all'interno di un penitenziario. Cinque sono stati i suicidi avvenuti nel solo carcere di Foggia. La maggior parte di queste persone (50, ossia quasi il 60%) si sono tolte la vita nei primi sei mesi di detenzione, osserva Antigone, sottolineando in particolare che 21 casi sono avvenuti nei primi tre mesi di detenzione, 16 nei primi dieci giorni e 10 entro le prime 24 ore dall'arrivo in carcere. Nel suo rapporto, l'associazione ha ricordato anche i casi dei due detenuti morti nel carcere di Augusta dopo 41 e 60 giorni di sciopero della fame. Ogni giorno – si legge nel dossier – sono circa 30 i detenuti in sciopero della fame, in assoluto la più utilizzata delle forme di protesta in carcere, cui talvolta si aggiunge anche lo sciopero della terapia.