Torino: curò melanoma con omeopatia, medico a processo per omicidio colposo
Questa mattina, al termine dell'udienza preliminare, il gup di Torino Ambra Cerabona ha rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo Germana Durando, il medico di base omeopata che avrebbe curato il melanoma di una donna di 56 anni, la signora Marina che poi è morta nel 2014 lasciando una figlia adolescente, con alcune terapie hameriane, ossia con sedute di psicoterapia e omeopatia piuttosto lontane dalle cure tradizionali. La giudice di Torino ha però prosciolto l'imputata dall'accusa di avere manomesso le cartelle cliniche della vittima, accogliendo un’istanza dell'avvocato della difesa Stefano Castrale, che aveva eseguito indagini scoprendo che la Durando non avrebbe potuto farlo in quanto non ne era mai stata in possesso. La prima udienza del processo è in calendario il 5 luglio 2017 a Torino. L'ordine dei medici ha preannunciato che si costituirà parte civile.
Rapporto di dipendenza psicologica – Tutto era partito da una denuncia del fratello di Marina, che averva scoperto della cura alternativa quando ormai era troppo tardi. La tesi dell'avvocato difensore è che la scelta di non togliere il neo in tempo e i linfonodi successivamente, fossero state frutto di una libera scelta. “Non è così – ha detto invece l'avvocato di parte civile Marino Careglio, secondo quanto ricostruisce Repubblica – perché non le è stata prospettata una cura convenzionale bensì un percorso pseudo terapeutico a base di colloqui psicologici e rimedi omeopatici finalizzati a risolvere i conflitti interiori che sulla base delle sedicenti teorie hameriane avrebbero portato alla guarigione. Dagli atti è emerso anche un rapporto di dipendenza psicologica della paziente nei confronti della sua dottoressa assolutamente estraneo a quella alleanza terapeutica che va sempre ricercata in ogni processo diagnostico terapeutico”.