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Torino, condominio si rivolta contro la polizia: aggrediti agenti dopo fermo pusher

I fatti sono avvenuti in uno stabile di Corso Regina Margherita, dove un fermo per droga si è trasformato in una rissa. Arrestate 3 persone (per lesioni, tentata rapina, detenzione di stupefacente ai fini di spaccio), altrettanti i poliziotti feriti. Il sindacato Siulp: “La politica sottovaluta la gravità dei fatti”
A cura di Biagio Chiariello
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 Poliziotti aggrediti da un condominio in rivolta dopo l'arresto di uno spacciatore. È quanto accaduto successo la scorsa notte a Torino, in corso Regina Margherita, all'altezza di Rondò della Forca, dove una ventina di inquilini di un palazzo ha cercato di impedire l'arresto per droga di un ventunenne che era stato fermato mentre consegnava una dose a un cliente in corso Valdocco. Gli agenti dei “Falchi”, unità antidroga della Squadra Mobile, l'hanno portato a casa per proseguire con la perquisizione dell'alloggio. Ma il ragazzo, con la scusa di fumare una sigaretta, è uscito sul ballatoio e ha dato l'allarme al resto del condominio: "C'è la polizia", ha urlato. Il fratello ha cercato di bloccare gli agenti, quindi una ventina di persone – familiari, amici, condomini – sono corse nell’appartamento del secondo piano e hanno cercato di allontanare la polizia a calci e sputi.

Stando a quanto ricostruito, un 38enne, Abdessalem Haj Salem, già condannato per omicidio nel 2009, ha cercato di prendere la pistola dalla fondina a un agente. "Dammi la pistola, dammi la pistola" ha gridato: è stato arrestato assieme al pusher e al fratello di quest'ultimo: devo rispondere a vario titolo di lesioni, tentata rapina, detenzione di stupefacente ai fini di spaccio. Tre poliziotti sono rimasti feriti e sono stati portati all'ospedale. Guariranno in una quindicina di giorni. Durante la perquisizione, sono state sequestrate diverse dosi di stupefacente, perlopiù hashish; alcune erano nascoste in una mascherina.

A seguito dell’aggressione subita dai poliziotti, il segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Eugenio Bravo dichiara: «Lo scontro tra criminali e forze dell’ordine si inasprisce sempre di più e sempre di più annoveriamo uomini dello Stato gravemente feriti da aggressioni". Il segretario denuncia politiche troppo tolleranti e invita a non minimizzare il problema. "La legge penale ha una forza deterrente vicina allo zero e soprattutto per quanto riguarda la violenza a pubblico ufficiale. Se poi guardiamo all’organico, con assunzioni centellinate e inadeguate, attesi gli scorrimenti dei concorsi degli anni precedenti che non sono stati effettuati nonostante le promesse, espongono ed esporranno sempre più a rischio della propria vita i servitori dello Stato".

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