Torino: cacciatore inciampa in un sentiero, cade sul fucile, si spara e muore
Valerio Celegato, un cacciatore di 58 anni di Perosa Argentina, in provincia di Torino, è morto questa mattina mentre partecipava a una battuta di caccia a Pinasca insieme a un amico: stando a quanto accertato l'uomo stava percorrendo un impervio sentiero di montagna all'interno di un bosco quando sarebbe accidentalmente scivolato, cadendo sulla propria arma. Dal fucile – in cui non era inserita la "sicura" – è partito un proiettile calibro 7×64 che ha fatalmente colpito il 58enne al fianco sinistro non dandogli scampo- A dare l’allarme il compagno di caccia che era insieme a lui. I soccorritori, giunti sul posto anche con l’elicottero del 118, non hanno potuto far altro che costatare il decesso di Celegato. Sull’episodio indagano i militari dell’Arma, impegnati a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto. L'autopsia, disposta dal pubblico ministero, chiarirà ogni dubbio.
Si sta svolgendo in queste settimane la raccolta affinché venga indetto un referendum per l’abolizione della caccia: sarà possibile aderire fino ad ottobre e, come prevede la legge, sono necessarie 500 mila firme valide. I tre quesiti puntano a vietare la caccia su tutto il territorio italiano, salvando la vita di decine di milioni di animali, ma un aspetto non secondario è quello della sicurezza dei cacciatori. Molti, infatti, ogni anno perdono la vita per incidenti di caccia. Pur mantenendo intatto l’impianto normativo della legge 157/92, che tutela la fauna selvatica, definita “bene indisponibile dello Stato”, cioè di tutti i cittadini, la proposta referendaria mira ad abrogare selettivamente le deroghe contenute in tale legge a beneficio di una ristretta comunità di circa 600mila cacciatori italiani.