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Torino, blitz contro estremisti di destra: indagati avevano prodotto ricina

Blitz all’alba dei carabinieri del Ros, in collaborazione con i militari dei Comandi provinciali di Torino e Cuneo, contro un gruppo di estremisti di destra. Quattro le misure cautelari eseguite nei confronti di altrettante persone ritenute vicine ad ambienti di estrema destra. Tra le accuse quelle di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici.
A cura di Susanna Picone
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All’alba di mercoledì è scattato un blitz dei Carabinieri del reparto operativo speciale (Ros) e dei colleghi dei Comandi provinciali di Torino e Cuneo contro un gruppo di estremisti di destra attivi nel capoluogo piemontese. L'operazione, che è stata denominata “Testuggine”, è estesa alle province di Torino e Cuneo e vede impegnati, oltre ai Carabinieri, anche unità specializzate dei vigili del fuoco. Quattro in totale le misure cautelari eseguite dai carabinieri del Ros, in collaborazione con i militari dei comandi provinciali di Cuneo e Torino, nei confronti di altrettante persone ritenute vicine ad ambienti di estrema destra. I reati contestati dalla procura di Torino sono di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici.

Indagini scattate nel 2018: fermati gravitano intorno a Casapound e Blocco studentesco – Le indagini che hanno portato al blitz di stamane sono iniziate nel 2018 e coordinate dal pm Manuela Petrotta. Contro gli arrestati gli inquirenti hanno rapporto “elementi significativi”. A quanto trapelato, i quattro arrestati – tutti a Torino – gravitano intorno all’area di estrema destra, Casapound e Blocco studentesco. 

Avevano prodotto ricina – Gli indagati – si tratta di quattro giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni – erano riusciti a produrre in garage, per punire un rivale in amore, un flacone di ricina dai semi del ricino, veleno pericoloso trovato anche nei laboratori sotterranei di Baghdad dopo la destituzione di Saddam e conosciuto anche grazie alla celebre serie tv "Breaking Bad". Nel 2018 i carabinieri del Ros avevano interrotto l’attività clandestina del “chimico” del gruppo, in seguito alla scoperta del tentativo di estrarre la sostanza velenosa. In quell’occasione era scattato un primo arresto e alcune perquisizioni. Il veleno era da somministrare di nascosto a due italiani che si erano fidanzati con giovani donne di cui gli indagati si erano invaghiti. Una delle due vittime era già stata avvelenata lo scorso novembre durante una festa di CasaPound in un locale di Torino, l'Asso di Bastoni. La ricina era stata versata in un bicchiere di vodka ma non si era diluita del tutto e la persona presa di mira se l'era cavata con un forte mal di stomaco e attacchi di vomito.

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