Torino, baby gang dei cellulari: li rubavano e rendevano irrintracciabili per rivenderli
Si davano appuntamento al Parco del Valentino, a Torino, e rubavano i cellulari ai frequentatori. Telefonini che poi venivano resi irrintracciabili e rivenduti al mercato nero o all'estero, in Africa. Quella fermata dai carabinieri del capoluogo piemontese era una vera e propria baby gang specializzata.
A capo del gruppo c'era un giovane egiziano, uno studente della facoltà di Informatica di Torino di diciotto anni. Grazie alle sue conoscenze in campo di elettronica, i cellulari rubati venivano resettati pochi secondi dopo il furto, privati di scheda sim e resi irrintracciabili. Ad aiutare il diciottenne nel fare razzie di smartphone nel parco erano tre fedeli "dipendenti", ragazzi di origine marocchina, tutti tra i quattordici e i sedici anni. In tutto la banda era composta da almeno otto giovani.
Il modo con cui agivano era sempre lo stesso. Si muovevano in gruppo e si ritrovavano al Parco del Valentino. Lì individuavano le possibili vittime – soprattutto turisti o minorenni – le accerchiavano violentemente in branco e rubavano il cellulare, dandosi poi alla fuga. Una volta resi irrintracciabili, i telefonini venivano consegnati a una ragazzina di dodici anni di origine romena. La destinazione ultima degli smartphone era essere rivenduti al mercato nero o spediti in Africa.
L'informatico diciottenne e i suoi tre giovani "dipendenti" sono stati arrestati in flagranza di reato con l'accusa di rapina aggravata. La dodicenne, invece, è stata identificata e segnalata alla Procura dei minori. Il gruppetto è stato fermato grazie alla telefonata di un testimone, che ha assistito a un'aggressione lo scorso giovedì, alle 3 del mattino, all’interno del Parco del Valentino.