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Cambiamenti climatici

Torino, attivisti costruiscono muro davanti all’Assessorato all’Ambiente contro la crisi climatica

All’alba, un gruppo di attivisti di Extinction Rebellion ha costruito un muro alto due metri all’ingresso dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Piemonte. La scritta sul muro “Crisi climatica. Chiuso per inadempienza” che ostruisce parzialmente l’ingresso all’assessorato è un’azione messa a segno per protestare contro “l’assenza di politiche climatiche radicali della Regione Piemonte”.
A cura di Gianluca Orrù
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In via Principe Amedeo a Torino, i dipendenti dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte hanno trovato ad attenderli, sul marciapiede di fronte all'ingresso, un gruppo di attivisti ecologisti travestiti da Minions e un muro di mattoni costruito all'alba, con tanto di malta e cazzuola.

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Entrare negli uffici dell'Assessorato è possibile, anche se tra muro e la porta principale, dove ci sono due guardie giurate, entrare non è agevole come al solito: "Non potevamo chiuderlo del tutto – spiega un attivista – altrimenti sarebbe stato sequestro di persona".

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"Abbiamo eretto un muro simbolico per sensibilizzare i cittadini – racconta Clara, una delle attiviste – lo vediamo nell'assurdo caldo autunnale, nelle margherite che nascono nei prati dei cortili dell'università a dicembre, lo vediamo nei fiumi in secca e nei tagli alle forniture dell'acqua nelle nostre case. Ormai il cambiamento climatico è penetrato nelle nostre case, è penetrato nelle nostre vite e la Regione non può più permettersi di tenere posizioni apertamente negazioniste; chiediamo soluzioni che siano radicali".

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"Siamo qui stamattina perché stiamo vivendo la siccità più grave degli ultimi 500 anni. L'abbiamo vista quest'estate con la siccità nei fiumi, i raccolti e le scorte d'acqua. Questa siccità continuerà anche durante inverno. Ciononostante la Giunta Regionale del Piemonte non prende strategie strutturali che possano preservare la natura e gli ecosistemi, per questo abbiamo murato simbolicamente l'assessorato all'ambiente proprio perché di fronte a questa mancanza di dialogo e soprattutto di ascolto non ci rimane che fare questo, prenderla con ironia, vestirci da Minions e andare verso il cattivo più grande della giunta regionale, ovvero l'assessore all'ambiente, la scelta è se ribellarsi o stare con il Cattivissimo".

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"Come Extinction Rebellion abbiamo 3 richieste: dire la verità, agire ora con riforme strutturali e affrontare la realtà, e farlo con il coinvolgimento democratico nelle scelte, per fare in modo che le azioni intraprese siano condivise dalla cittadinanza".

Il presidio è continuato lungo la mattinata, gli attivisti sono stati tutti identificati dagli agenti della Digos che sono intervenuti per monitorare la situazione.

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