Torino, attivisti costruiscono muro davanti all’Assessorato all’Ambiente contro la crisi climatica
In via Principe Amedeo a Torino, i dipendenti dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte hanno trovato ad attenderli, sul marciapiede di fronte all'ingresso, un gruppo di attivisti ecologisti travestiti da Minions e un muro di mattoni costruito all'alba, con tanto di malta e cazzuola.
Entrare negli uffici dell'Assessorato è possibile, anche se tra muro e la porta principale, dove ci sono due guardie giurate, entrare non è agevole come al solito: "Non potevamo chiuderlo del tutto – spiega un attivista – altrimenti sarebbe stato sequestro di persona".
"Abbiamo eretto un muro simbolico per sensibilizzare i cittadini – racconta Clara, una delle attiviste – lo vediamo nell'assurdo caldo autunnale, nelle margherite che nascono nei prati dei cortili dell'università a dicembre, lo vediamo nei fiumi in secca e nei tagli alle forniture dell'acqua nelle nostre case. Ormai il cambiamento climatico è penetrato nelle nostre case, è penetrato nelle nostre vite e la Regione non può più permettersi di tenere posizioni apertamente negazioniste; chiediamo soluzioni che siano radicali".
"Siamo qui stamattina perché stiamo vivendo la siccità più grave degli ultimi 500 anni. L'abbiamo vista quest'estate con la siccità nei fiumi, i raccolti e le scorte d'acqua. Questa siccità continuerà anche durante inverno. Ciononostante la Giunta Regionale del Piemonte non prende strategie strutturali che possano preservare la natura e gli ecosistemi, per questo abbiamo murato simbolicamente l'assessorato all'ambiente proprio perché di fronte a questa mancanza di dialogo e soprattutto di ascolto non ci rimane che fare questo, prenderla con ironia, vestirci da Minions e andare verso il cattivo più grande della giunta regionale, ovvero l'assessore all'ambiente, la scelta è se ribellarsi o stare con il Cattivissimo".
"Come Extinction Rebellion abbiamo 3 richieste: dire la verità, agire ora con riforme strutturali e affrontare la realtà, e farlo con il coinvolgimento democratico nelle scelte, per fare in modo che le azioni intraprese siano condivise dalla cittadinanza".
Il presidio è continuato lungo la mattinata, gli attivisti sono stati tutti identificati dagli agenti della Digos che sono intervenuti per monitorare la situazione.