Torino, allestita tendopoli per senzatetto di fronte al Duomo: “Pasto e letto per chi non ha nulla”
Le ombre gelide che si muovono nella piazza del Duomo di Torino, in pieno centro alle spalle di piazza Castello, rendono l'idea del freddo che fa in città in questi giorni. Il termometro, a partire dalle 18, scende ampiamente sotto lo zero, così la Città di Torino ha allestito in questa zona pedonale 4 tendoni militari per ospitare fino a 35 senzatetto, provvisoriamente, fintanto che la tempesta di freddo sarà passata.
Questa zona, centralissima, è normalmente un ritrovo per i clochard e i disperati della città. Sotto i ptendoortici del palazzo che ospita gli uffici dell'Assessorato ai Lavori Pubblici di Torino, talmente bello che in città è noto come il ‘Palazzaccio', si accampavano ormai da molti mesi tutti quelli che potevano. Era diventato un piccolo accampamento di senzatetto, proprio sotto il palazzo più brutto del centro, fatto di cemento e mattoni a vista e che sfida con la sua bruttezza l'eleganza medievale del Duomo, la chiesa che custodisce la Sindone e le Porte Palatine, ricordo della fondazione romana della città.
In questa zona turistica, l'emergenza freddo si manifesta plasticamente con decine di clochard che hanno fatto dei portici aulici di via Roma, del Teatro Regio che ospita l'Opera e della Galleria San Federico con le sue boutique chic un provvisorio riparo dal gelo. Così l'occasione è duplice, aiutare queste persone a non morire di freddo durante la notte e nel frattempo vietare loro di accamparsi sotto i portici.
"Molti vengono qui per mangiare – ci racconta l'operatrice della Croce Rossa che insieme ad altre realtà locali di volontariato e con il sostegno della Caritas Diocesana hanno sostenuto l'iniziativa insieme al Comune – ma noi chiediamo loro di restare anche a dormire. Ci sono coperte e una serie di letti a castello sotto ogni tendone, che può ospitare dalle 6 alle 8 persone. Ieri sera (martedì, ndr) ce n'erano 20, ma aumenteranno man mano che si sparge la voce".
In un'oretta di attesa si vedono 4 o 5 persone infreddolite che si avvicinano agli operatori, che li accolgono e li invitano ad entrare: "Su 20 persone questa sera soltanto uno è italiano – spiega l'operatrice – gli altri sono senegalesi, vengono qui e sono spaventati dai controlli, ma noi non controlliamo nulla. È una situazione di emergenza, se dormono fuori rischiano la pelle".
Così la normativa Covid del governo viene derogata per l'emergenza freddo: nessun tampone, nessun vaccino, nessun green pass, nessun documento, giusto due poliziotti in borghese che piantonano i 4 tendoni in modo discreto, per evitare problemi ed eventualmente mettere pace in eventuali discussioni. "Non è successo nulla – spiegano informalmente i due poliziotti – quando vengono qui hanno troppo freddo".
Fa un certo effetto vedere questi tendoni di tela cerata verde oliva riflettere lucidi la luce gialla dei lampioni. Quella del freddo non è un'emergenza rumorosa, così tutto intorno è silenzio mentre dentro l'accampamento chi non ha nulla, per qualche notte, avrà almeno un pasto e un letto caldo.