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Torino, accusato di molestie bidello viene reintegrato a scuola. Intera classe resta a casa per protesta

L’uomo è stato reintegrato al suo posto di lavoro, decisione che però non è piaciuta agli studenti di una classe di quell’Istituto che questa mattina per protesta non si sono presentati a scuola.
A cura di Davide Falcioni
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Meno di quattro mesi fa era stato sospeso dalla scuola superiore "Convitto Umberto I" di Torino perché accusato di molestie sessuali. Dopo le indagini, il collaboratore scolastico protagonista della vicenda è stato reintegrato al suo posto di lavoro, decisione che tuttavia non è piaciuta agli studenti di una classe di quell’Istituto che questa mattina per protesta non si sono presentati a scuola. I genitori degli alunni – che hanno deciso di tutelarsi anche in sede legale per poter accedere agli atti dell'inchiesta sul bidello – riferiscono di avances spinte nei confronti di due studentesse di 16 anni, vittime di palpeggiamenti e destinatarie di baci non graditi.

I fatti risalgono all'inizio dell'anno scolastico, quando l’uomo era stato sospeso per tre mesi in via cautelare dall’Ufficio scolastico regionale per poi tornare in servizio ieri. Per questo i genitori, riuniti in assemblea, hanno deciso di non mandare i loro figli a lezione e tutelarsi anche in sede legale.

La preside della scuola Maria Teresa Fuci ha spiegato la decisione del reintegro: "Capisco che i genitori siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente. Al rientro l’ho assegnato ad un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento". Malgrado al momento dei fatti fosse ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico, la dirigente scolastica ha subito avviato le procedure del caso per i provvedimenti disciplinari e la segnalazione alle autorità. "Quel che era in mio potere di fare l’ho fatto con immediatezza assoluta. È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti. La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto".

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