Torino, 32enne muore nel centro di rimpatrio: “Era in isolamento”
Un uomo di 32 anni di nazionalità bengalese ha perso la vita all'interno del CPR (Centro di Permanenza e Rimpatrio) di via Santa Maria Mazzarello, a Torino. Il suo corpo è stato trovato nella mattinata di oggi, lunedì 8 luglio, ma il decesso risalirebbe alla scorsa notte. Stando al responso del medico legale intervenuto sul posto il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali, anche se il pm di turno ha aperto un fascicolo di inchiesta e le indagini sono state assegnate alla polizia. Non si esclude che il gran caldo di questi giorni possa avere avuto un ruolo importante nella morte, anche se non vanno sottovalutate le condizioni in cui l'uomo era detenuto: il 32enne, che si sarebbe chiamato Sahid Mnazi, si trovava in isolamento da 15 giorni consecutivi probabilmente per ragioni sanitarie. Testimoni sostengono che l'uomo avrebbe subito tempo fa una violenza sessuale all'interno della struttura e che sia stato isolato dagli altri detenuti. I migranti che si trovano nel Centro di Permanenza e Rimpatrio dopo aver appreso della morte del 32enne hanno dato inizio a una rivolta, incendiando materassi e alcune suppellettili.
Un detenuto del CPR di Torino: "Sahid aveva subito uno stupro, ma non è mai stato portato all'ospedale"
Un detenuto del CPR che Fanpage.it è riuscito a contattare ha raccontato: "Ho conosciuto Sahid diverse settimane fa. Era stato trasferito nella mia stessa area dopo essere stato violentato da due uomini sudamericani. Era disperato, piangeva e si lamentava in continuazione e in molte occasioni abbiamo segnalato alle guardie la sua necessità di di uscire dal CPR, andare all'ospedale ed essere sottoposto a cure mediche. Invece è stato posto in isolamento. Temiamo sia stato anche picchiato dalla polizia in passato".
La Questura di Torino: "Non ci è mai pervenuta nessuna denuncia per violenza sessuale"
Dalla questura di Torino tuttavia chiariscono: "E' ancora in corso un intervento. Il medico legale ci ha confermato che al 99 per cento il decesso è avvenuto per cause naturali, anche se verranno svolti degli accertamenti sul corpo della vittima. In merito alla violenza sessuale non ci è mai pervenuta nessuna denuncia, quindi non siamo in grado di confermarla. Non possiamo escludere, tuttavia, che in passato il 32enne abbia avuto una lite con altri ospiti del CPR".
La mail che smentisce la Questura: lo stupro era stato denunciato il 25 giugno
Secondo la Questura di Torino, dunque, non sarebbe mai stata presentata una denuncia formale di stupro. Fanpage.it, tuttavia, è riuscita a ottenere il testo di una segnalazione inviata da un detenuto la mattina del 25 giugno alla Procura di Torino e ad alcune testate giornalistiche. Da una successiva indagine, comunque è emerso che la persona che ha subito lo stupro e la persona deceduta sarebbero due persone diverse. Secondo fonti interne al centro, gli autori della violenza sarebbero stati tre detenuti sud americani già rimpatriati, mentre si resta in attesa dei risultati dell'autopsia per chiarire le cause della morte dell'altro detenuto.
Che cosa sono i CPR istituiti da Minniti
I CPR – Centri di Permanenza e Rimpatrio – sono un'"evoluzione" dei vecchi CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione). Sono stati istituiti dalla legge Minniti-Orlando (L 46/2017) e si tratta di strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri sprovvisti di regolare titolo di soggiorno.