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Torino, 15enne soccorre donna che ha un malore ma viene insultato: “Mulatto, torna al tuo paese”

Un 15enne di Grugliasco, a pochi passi da Torino, ha soccorso una donna che aveva avuto un malore in un bar ma è stato insultato da un passante per il colore della sua pelle. La vicenda è stata raccontata dalla mamma dell’adolescente su Facebook che si è detta indignata. Anche il sindaco, Roberto Montà, è intervenuto: “Un pessimo esempio di maleducazione e inciviltà”.
A cura di Ida Artiaco
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"Sono davvero indignata, mio figlio ha solo 15 anni". Comincia così il lungo post pubblicato su Facebook da una mamma il cui figlio adolescente è stato insultato a causa del colore della sua pelle nonostante avesse soccorso una donna che aveva appena avuto un malore. I fatti si sono svolti martedì sera a Grugliasco, in provincia di Torino. Stando a quanto riferito dalla donna, il ragazzo, italianissimo ma dalla pelle mulatta, si trovava con una amica in un bar in viale Gramsci nel tardo pomeriggio quando una signora si è sentita male appena davanti a lui. L'ha presa al volo per evitare che sbattesse la testa per terra e poi ha chiamato i soccorsi. Ma proprio mentre attendeva l'arrivo dell'ambulanza un passante sui 40 anni "lo ha spintonato dicendogli di togliersi di mezzo". "Sto solo cercando di dare una mano", avrebbe detto il 15enne, che per tutta risposta si è sentito dire: "Ma togliti, perché non te ne torni al tuo Paese?".

"Mio figlio viene fermato per strada per essere controllato dalle forze dell'ordine perché è mulatto e con i dread – si legge nello sfogo della mamma -. Da quando ha 3 anni gli capitano episodi simili. Un giorno tornò a casa da scuola chiedendomi qual era casa nostra visto che qualcuno gli aveva detto di tornare a casa sua. E sono anni che combatto per spiegargli che non c'è niente di diverso in lui e nella nostra famiglia. Mi ha chiesto spesso: Mamma perché non mi hai fatto bianco?. E' un colpo al cuore. Lo è anche spiegare al proprio figlio che dovrà fare attenzione doppia in tutto quello che fa, dovrà imparare a non rispondere, per non incappare in controlli. Non voglio che mio figlio si senta in difetto, soprattutto se ha appena aiutato una persona in difficoltà".

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Grugliasco, Roberto Montà: "Un pessimo esempio di maleducazione e inciviltà. A forza di mandare messaggi razzisti e divisivi ormai qualcuno pensa che episodi simili rientrino quasi nella normalità. Conosco il ragazzo, e ha la cittadinanza italiana: è italianissimo: forse più di chi l’ha offeso".

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