Tolta la scorta al giornalista Sandro Ruotolo, impegnato nelle inchieste sulle mafie
"Hanno tolto la scorta a Sandro Ruotolo, giornalista da sempre impegnato in inchieste sulle mafie". Così l'ex ministro della Giustizia Andrea Orlando ha annunciato tramite il proprio account Twitter la decisione di revocare la protezione al reporter napoletano, al momento collaboratore di Fanpage.it, che nella sua lunga carriera si è occupato, tra le altre cose, di Terra dei Fuochi e di clan camorristici. Non solo. Come ha sottolineato ancora Orlando "è anche il giornalista che si è occupato della “Bestia”, il dispositivo propagandistico del ministro dell’Interno. Casualità? Lo chiederò in Parlamento". Sul caso è intervenuto anche Beppe Giulietti, presidente del sindacato unitario dei giornalisti italiani, la FNSI, che sempre sui social network si è chiesto: "Chi e perché ha deciso di levare la scorta a Sandro Ruotolo?".
Classe 1955, dopo svariati anni in Rai, dal 1988 Ruotolo comincia una lunga collaborazione con Michele Santoro, partecipando a numerosi programmi televisivi di approfondimento. Nel 1997 sua cugina Silvia viene assassinata a Napoli all'età di 39 anni mentre torna nella sua casa di salita Arenella: è una delle vittime innocenti della Camorra. Nel 2009, in corrispondenza di un'inchiesta sui rapporti tra mafia e Stato e dopo aver intervistato Massimo Ciancimino, riceve una lettera minatoria in cui viene minacciato di morte. Sempre impegnato in inchieste sulle organizzazioni criminali, nel maggio del 2015 viene messo sotto scorta dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi, a causa delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania. Dal 2017 collabora con il quotidiano online Fanpage.it, per il quale firma il format ItalianLeaks.
De Magistris: "Mi auguro arrivi la revoca della revoca"
"Ho appreso la notizia relativa alla revoca della scorta al giornalista Sandro Ruotolo, mi auguro che sia subito smentita e se invece si tratta di una revoca già adottata mi auguro possa arrivare la revoca della revoca". Questo il commento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, circa la notizia secondo cui il Viminale avrebbe revocato la scorta al giornalista Ruotolo. De Magistris, nel definire Ruotolo giornalista "coraggioso, libero, autonomo e indipendente", ha sottolineato che "negli ultimi tempi si è occupato e si sta occupando sia di inchieste delicate di criminalità organizzata anche relativamente alle sue collusioni con apparati politici e istituzionali sia di inchieste sulla politica. Mi sembra un po' strano che proprio in un momento di forte impegno professionale di Ruotolo, da parte dei vertici del Viminale venga meno il provvedimento di protezione personale".
Morra (Antimafia): "Io sto con Sandro"
Sul caso della revoca alla scorta per Sandro Ruotolo è intervenuto anche Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia. "Ho sentito poco fa Sandro Ruotolo. Inutile dire che ha tutta la mia stima ed apprezzamento per il suo lavoro di giornalista impegnato da decenni contro le mafie – ha scritto su Facebook -. Per il suo impegno è stato minacciato, perché sta sul campo e racconta il reale, senza giri di parole. Si devono proteggere i giornalisti esposti. Sandro è uno di questi. Nel rispetto del lavoro delle istituzioni preposte, io sto con Sandro".
Baldino (M5S): "Nessun passo indietro"
"I giornalisti impegnati contro le mafie devono essere sempre protetti. Nessun passo indietro, bisogna far sentire a Sandro #Ruotolo che lo Stato è con lui". Cosi' su Twitter la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino. Sempre su Twitter interviene anche un'altra deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania Ascari: "Sandro Ruotolo ha tutto il nostro supporto. Chi lotta ogni giorno contro la criminalità organizzata, deve essere protetto dallo Stato. Senza se e senza ma!".
ItalianLeaks e il giornalismo investigativo sul web
Ruotolo è il protagonista del format ItalianLeaks per Fanpage.it. Tanti i servizi pubblicati sul web e visualizzati da milioni di utenti: dalla Bestia di Salvini all'intervista alla figlia del giudice Borsellino, Fiammetta, all'inchiesta sulla strage di Bologna e ai legami con la P2 di Licio Gelli, oltre a quella sulla trattativa Stato-Camorra nella gestione dei rifiuti in Campania.