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Todi, il festival del libro accusato di estremismo: “Organizzato dalla casa editrice di CasaPound”

Nella bufera un festival letterario organizzato dalla città di Todi dal 17 al 20 giugno. La kermesse, con il patrocinio degli enti comunali, sarebbe stata organizzata dall’associazione “Castelli di Carta” il cui numero di telefono nella lista di contatti presentata dal sito del festival è identico a quello della casa editrice vicina a CasaPoudn Altaforte.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un festival previsto per il 17, 18, 19 e 20 giugno nella città di Todi, in Umbria. L'ambizione è quella di divenire il primo evento letterario della nazione: sicuramente ambizioso, ma appoggiato dal Comune e dal consiglio regionale umbro, oltre che dall'Etab, ente benefico del luogo. L'evento sarebbe stato organizzato dall'associazione "Castelli di carta" di Cernusco sul Naviglio. Secondo il Pd locale, però, dietro quel nome vi sarebbe l'ombra di CasaPound. Dell'associazione, infatti, non vi sarebbe traccia sul web: secondo i politici locali, l'associazione si trova sullo stesso territorio della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound. "Si tratta di una manifestazione di estrema destra – spiega la fazione politica -. Nel palinsesto appaiono nomi vicini all'ultradestra come il professore Marco Gervasoni, "allontanato" dalla Luiss per le sue posizioni violente sull'immigrazione". Nella sezione contatti del Festival, appare proprio il numero di telefono della casa editrice Altaforte, a 500 chilometri da Todi, salutata a braccia tese da CasaPound.

Si ribellano Api, Cgil, Rete degli Studenti, Udu, Unione delle donne, Libera e Libertà e giustizia. "Ancora una volta – scrivono in una nota congiunta – l'Umbria è il palcoscenico di una destra sovranista e fascista che sfoggia e propaganda l'ideologia retrograda e anticostituzionale con il patrocinio delle istituzioni. Chiediamo che venga ritirato il patrocinio a una manifestazione che va contro ogni principio costituzionale". Secondo le realtà locali, la scelta di portare il festival a Todi non deve stupire, poiché già nel 2017 i libri erano stati simbolo di una lotta politica. Si chiedeva di spostare dalla biblioteca comunale "libri per bambini con contenuti sensibili", individuando come "sensibili" proprio libri che trattavano argomentazioni scientifiche, omogenitorialità e la gestazione per altri. Ne era stata chiesta la collocazione nella sezione per adulti nonostante quei libri fossero espressamente consigliati dalle case editrici e scritti per fasce d'età infantili. Al sindaco Ruggiano, eletto da una coalizione da Forza Italia fino a CasaPound, il Pd di Todi ha chiesto un passo indietro sulla manifestazione.

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