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Titoli di studio falsi, le minacce ai clienti che si tiravano indietro: “L’esame è già fatto, ora paga”

L’inchiesta della Guardia di Finanza di Potenza sul Centro Studi Galotta ha svelato che molti clienti si sono trovati già con le certificazioni pronte senza che loro avevano mai fatto corsi o consentito all’iscrizione degli esami. Certificazioni che ora dovevano pagare.
A cura di Giorgia Venturini
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Dalle carte del Tribunale emergono tutti i dettagli su come il Centro Studi Galotta riusciva a far ottenere ai suoi clienti titoli di studio e abilitazioni professionali in modo completamente illegale. L'inchiesta della Guardia di Finanza di Potenza ha portato a sette arresti ai domiciliari, mentre sarebbero oltre 100 le persone che si sarebbero rivolte agli indagati per ottenere certificati falsi di corsi di formazione che permettessero loro così di superare i concorsi pubblici. Alla fine anche queste 100 persone sono state denunciate.

Come erano partite le indagini della Guardia di Finanza

Le indagini erano scattate dopo la denuncia di una donna che ha raccontato di essersi rivolta al Centro Studi Galotta per chiedere informazioni su corsi da seguire per far superare a suo figlio il concorso che permette l'arruolamento nell'Esercito. La donna ha raccontato agli investigatori che dal Centro le avevano assicurato il successo del concorso grazie a un membro che conoscevano in commissione. Il costo di questo "favore illegale"? 1.500 euro. La donna così aveva fatto denuncia ed erano partite le indagini. Le Fiamme Gialle non avevano riscontrato nulla in merito al concorso dell'esercito, ma allo stesso tempo erano scattati accertamenti e verifiche sul Centro tanto da scoprire un sistema illegale che permetteva di truccare concorsi pubblici e voti universitari.

Come il Centro Galotta garantiva il superamento degli esami

Le indagini si sono concentrate sui corsi di formazione proposti dal Centro Studi Galotta per ottenere certificazioni e qualifiche utili ai loro clienti per incrementare il loro punteggio ed essere competitivi nelle graduatorie soprattutto di A.T.A. (ovvero personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali). Ai loro clienti gli indagati titolari del Centro garantivano il superamento delle prove d'esame anticipando loro le domande che sarebbero state fatte in sede d'esame. Come era possibile questo? Secondo le indagini del pubblico ministero, in alcuni casi riuscivano a garantire la presenza di un membro del Centro Studi Galotta durante l'esecuzione delle prove. Mentre in altri addirittura durante la prova qualcuno avrebbe suggerito al cliente le risposte corrette o avrebbe fatto l'esame al posto loro. Tutto avveniva sotto pagamento.

Le minacce del Centro ai clienti per farsi pagare

Le procedure però – non essendo legali – non sempre erano chiare al cliente. Come si legge nelle carte del Tribunale, una cliente avrebbe riferito di non aver mai eseguito personalmente nessun esame in merito alla certificazione informatica rilasciata da Certipass, ma a quanto pare – stando a quello che ha denunciato – era stato svolto da Centro Studi Galotta. E proprio il Centro le avrebbe intimato – tramite un messaggio di whatsapp – di pagare 150 euro perché l'esame era già stato svolto: se non avesse pagato, il recupero del "credito" sarebbe avvenuto in via legali. Questi messaggi e i ripetuti tentativi di chiamate effettuate dal Centro avevano provocato alla cliente – come precisa la Procura – un forte senso di agitazione tanto che aveva deciso di fare un esposto.

Nello specifico caso il Centro invitava la cliente a fare un primo acconto perché se no non potevano procedere con l'iscrizione al corso di perfezionamento. Bonifico che la cliente non fa, ma più di un mese dopo il Centro la ricontatta tramite whatsapp informandola che avevano provveduto all'iscrizioni alle due certificazioni di informatica Eipass e che "quindi tra qualche giorno provvederemo a consegnartele come eravamo messi d'accordo". Qui la cliente precisa di non aver dato nessuna disposizione per procedere tanto che non era stato fatto nessun acconto.

Nei successivi messaggi il Centro ribadisce che la certificazione è già pronta e minaccia la cliente per avere i soldi dicendole: "Quindi come vogliamo fare? Passa a ritirarla? O provvediamo per vie legali?". Ricordandole infine il costo della certificazione di 150 euro. La Guarda di Finanza ha svelato che questo accadeva anche con altri clienti: ovvero molti si trovavano già le certificazioni pronte senza che loro avevano mai fatto corsi o consentito all'iscrizione degli esami, ma ora dovevano pagarle.

Gli enti ingannati dal Centro Galotta

Secondo le indagini dei finanzieri, tra le certificazioni sostenute dal Centro c'erano le "Eipass 7 moduli User" e la "Eipass Personale Ata": la via legale prevede che chi volesse queste certificazioni ha l'obbligo di svolgere l'esame presso la sede dell'agenzia formativa accreditata e il Centro Studi Galotta non è risultato essere un'agenzia formativa accreditata da Certipass Srl. Le Fiamma Gialle sono riusciti a capire che c'era qualcosa di illegale perché hanno trovato una discordanza tra il luogo dove è stato svolto l'esame e le celle agganciate da ciascuno degli esaminati. Non solo: in alcuni casi gli iscritti all'esame non erano a conoscenza di aver sostenuto la prova e di aver conseguito la certificazione. Da qui l'accusa della Procura che sostiene che il Centro Studi Galotta ha tratto in inganno i responsabili della Certipass Srl, sia sul luogo in cui veniva eseguito l'esame sia su chi lo svolgeva.

Certipass S.r.l non era l'unico ente che sarebbe stato ingannato dal Centro, ma anche Id Cert S.r.l., Regione Campania e Università E-Campus. In alcuni casi infatti avveniva che gli indagati riuscivano a far ottenere ai clienti la qualifica professionale di O.S.S. inducevano in errore gli addetti di Regione Campania che rilasciavano l'attestato. Eppure il Centro Studi Galotta non compare negli elenchi regionali, né della Basilicata né della Campania, degli operatori "accreditati" che erogano servizi di istruzione e formazione professionale.

Anche l'università E-Campus era tra le vittime: un cliente del Centro Studi Galotta sarebbe stato interessato al conseguimento di una laurea in Scienze dell'educazione e della formazione e si sarebbe rivolto agli indagati per superare l'esame online di Storia contemporanea.

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