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Timbravano e sparivano, assenteisti incastrati dai video all’azienda di rifiuti: 100 indagati a Palermo

L’inchiesta dei carabinieri di Palermo ha portato alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per 18 persone tra cui due accusati anche di furto di carburate dai mezzi aziendali della Rap.
A cura di Antonio Palma
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Oltre cento persone risultano indagate dalla Procura di Palermo con le accuse di assenteismo sul posto di lavoro nella società di raccolta rifiuti del capoluogo siciliano, la Rap. L’inchiesta, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, ha portato questa mattina all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria firmata dal gip su richiesta dei pm nei confronti di 18 persone.

Le ipotesi di reato della procura palermitana sono di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita. Secondo l’accusa, le indagini, partite nel maggio del 2021, hanno portato alla luce un vero e proprio sistema collaudato di assenteismo tra i dipendenti della società integralmente partecipata pubblica.

Come accertato dai carabinieri attraverso i video delle telecamere piazzate agli ingressi dei centri raccolta rifiuti della società, ma anche con attività di osservazione e pedinamento e l’acquisizione di documenti, moltissimi dipendenti timbravano per dileguarsi subito dopo  lavorare. Il meccanismo si basava sulla condivisione dei tesserini marcatempo che gli addetti si sarebbero scambiati con favori reciproci. Così un solo lavoratore timbrava per più dipendenti che in realtà erano assenti.

In tutto, agli indagati sono contestati 1385 episodi di assenteismo per un ammontare di 2800 ore di assenza. Secondo i carabinieri, il danno per la società integralmente partecipata pubblica è di quasi 40.000 euro.

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Nel corso dell’inchiesta scoperta inoltre un’altra truffa ad opera di due indagati impiegati nell’area logistica–officina della sede aziendale. Secondo l’accusa, i due lavoratori, approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi, avrebbero rubato in più occasioni carburante da svariati mezzi aziendali per poi rivenderselo.

L'indagine infatti era partita proprio dopo la denuncia di una funzionaria che ha presentato un esposto lamentando furti di carburante dai mezzi della società. Le attività dei militari hanno permesso di recuperare diversi litri di gasolio indebitamente asportato dai veicoli aziendali dell’ente.

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