Test universitari, le nuove ipotesi per Medicina: resta il numero chiuso
I prossimi test universitari di Medicina si svolgeranno a ottobre e non più a settembre o aprile e nei mesi estivi gli atenei saranno chiamati a organizzare corsi di preparazione con costi decisamente inferiori (o anche gratis) rispetto a quelli che vengono proposti dalle società private. I corsi di preparazione negli atenei rappresentano una delle novità che rivoluzioneranno il modo per accedere all’università. A parlare delle ultime ipotesi per i test universitari è Repubblica. Come scrive il quotidiano, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini sta lavorando con i suoi tecnici alla proposta avanzata qualche settimana fa dal Partito democratico. Per il momento sembra accantonata l’idea di riformare alla francese l’intera procedura di accesso alle facoltà medico-scientifiche. Una prima anticipazione sul piano messo a punto dal Pd l'ha fornita il neo sottosegretario Davide Faraone. Sono almeno cinque i punti che rivoluzioneranno il quizzone di accesso alla facoltà di Medicina.
“La proposta – ha spiegato Francesca Puglisi, responsabile Scuola, Università e Ricerca nella segreteria Pd – verte su due idee che vogliamo portare avanti con forza: selezionare gli studenti migliori e ridurre i costi della preparazione per coloro che non possono permettersi di spendere cifre considerevoli”. Resta il numero programmato e il test rimarrà in ambito nazionale. Oltre ai corsi degli atenei, per premiare i migliori l’idea sarebbe anche quella di fornire in anticipo agli aspiranti medici una bibliografia di testi consigliati su cui basare la preparazione. Per quanto riguarda le domande dei test, che verteranno su argomenti contenuti nei testi consigliati, potrebbero sparire i quesiti di cultura generale e forse anche quelli di logica. Probabilmente il test potrebbe contenere domande di Inglese. Tra le proposte allo studio del governo anche quella di far svolgere due singole prove per evitare gli immatricolati con riserva.