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Test Invalsi: a Roma diversi istituti boicottano i quiz della Gelmini

In molto istituti romani oggi saranno somministrati i test INVALSI. Non tutti i professori, gli studenti e i genitori hanno accolto l’innovazione della Gelmini con approvazione, per questo molti alunni hanno deciso di protestare con un’assenza di massa.
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ministro dell'istruzione italiano

INVALSI. Acronimo che sta per Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione: è la parola che ricorre più spesso dentro e fuori dalle aule degli istituti superiori di Roma in questi giorni. Come tutti ricorderanno, i test INVALSI furono introdotti nel 2007 e somministrati a scopo puramente statistico nell'esame di stato dell'anno scolastico 2007-2008. Si tratta di una prova scritta,di italiano e matematica, atta a valutare il livello di apprendimento degli studenti che frequentano il terzo anno della scuola secondaria di primo grado, ex scuola media inferiore, per intenderci. Adesso il Ministro Maria Stella Gelmini, già  abbondantemente criticata per la riforma della scuola che porta il suo nome, ha previsto l'estensione della somministrazione dei test anche agli alunni frequentanti il secondo anno della scuola secondaria di secondo grado.

Ciononostante i test INVALSI non piacciono a molti: sia che si tratti di insegnanti, ragazzi e anche genitori, l'utilità delle prove è messa in dubbio: a detta di molti non si può quantificare la scuola, non si può valutare la didattica e la preparazione degli alunni attraverso un banale test. I test, in particolare, comprendono due prove: una di italiano e l'altra di matematica, identiche per tutti gli istituti che gli alunni dovranno consegnare completi di un codice (attraverso il quale si può risalire all'alunno) e in un fascicolo a parte saranno richiesti  ulteriori dati ai ragazzi. E'  proprio tale punto a costituire il fulcro della protesta per l'Italia dei Valori; ecco come ha commentato i test INVALSI il portavoce Orlandi: "I test Invalsi oltre ad essere la negazione della didattica e del sapere, contengono delle gravissime lesioni della legge sulla Privacy. Infatti, con il terzo fascicolo, che verra' somministrato a minorenni, verranno richieste informazioni personali, dei dati sensibili, senza l'autorizzazione dei loro genitori.[…]Tra l'altro, i test non sono per niente anonimi.[…]Si tratta di una lesione gravissima della privacy e di un'inaccettabile intromissione nella vita degli studenti e delle loro famiglie".

Un'opposizione manifestata a gran voce anche dai COBAS che hanno invitato studenti e professori a boicottare i test la cui sperimentazione negli istituti di secondo grado comincerà oggi e durerà 3 giorni. In molti istituti romani i ragazzi cui dovranno essere somministrati i test hanno deciso di assentarsi in massa, mentre in altri alcuni genitori hanno espresso la volontà di non sottoporre ai figli il questionario. In altri istituti, la protesta parte dai docenti. A prescindere dalla validità dello strumento si tratta di un provvedimento rivoluzionario su cui la Gelmini non intende tornare indietro, poichè a suo dire  "E’ il punto di partenza per avere una scuola migliore. In tutti i paesi più avanzati funziona così".

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