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Terrorismo: 10 arresti, anche i familiari della jihadista italiana

Blitz contro il terrorismo internazionale in diverse città italiane e anche in Albania: in manette 4 cittadini italiani, 5 albanesi e un cittadino canadese. Tra i fermati i genitori e la sorella della jihadista italiana Maria Giulia Sergio. A Roma i Ros fermano due maghrebini.
A cura di Susanna Picone
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Una vasta operazione della polizia di Stato contro il terrorismo internazionale è in corso dalle prime ore di oggi. L’operazione, denominata “Martese”, sta conducendo a numerosi arresti e perquisizioni in diverse province italiane, tra Milano, Bergamo e Grosseto, e anche in Albania. Almeno dieci finora le persone finite in manette appartenenti a due gruppi familiari e ritenute pronte a partire per combattere in Siria: si tratta di quattro italiani, cinque albanesi e un cittadino canadese. Sono tutti accusati a vario titolo di associazione con finalità di terrorismo (art. 270 bis 2 comma del c.p.: associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico – partecipazione) e di organizzazione del viaggio per finalità di terrorismo (art. 270 quater 1 del c.p.: organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo).

Stavano organizzando un viaggio in Siria – Le indagini che hanno portato agli arresti odierni sono state condotte dalla sezione antiterrorismo della Digos di Milano: secondo le prime informazioni trapelate gli indagati sono parte di due famiglie, la prima formata da italiani convertiti da qualche anno all’Islam, la seconda da cittadini albanesi residenti nel grossetano. Queste due famiglie si sarebbero imparentate con il matrimonio lo scorso settembre di una giovane coppia, una ragazza italiana e un albanese, e stavano organizzando un viaggio alla volta della Siria per combattere a fianco degli jihadisti. Maggiori dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella sala Scorfani della questura di Milano.

Arrestati genitori e sorella di Maria Giulia Sergio – Tra le persone arrestate questa mattina ci sarebbero il padre, la madre e la sorella di Maria Giulia Sergio, la giovane italiana partita tempo fa per andare a combattere in Siria e di cui si era già parlato nei mesi scorsi. La famiglia della ragazza vive a Inzago, nel Milanese. In manette anche lo zio e il marito albanese della ragazza italiana. Sergio, il marito e la madre di quest'ultimo sono tutti e tre in Siria a combattere per la Jihad. Le attività tecniche degli investigatori, spiega una nota della Polizia, hanno consentito di ricostruire il percorso seguito dalla giovane coppia per il raggiungimento della Siria. In particolare attraverso l'intercettazione dell'utenza, in uso ad un coordinatore dell'organizzazione dei foreign fighters dello Stato Islamico, è stato possibile ricostruire l'attività di smistamento degli stranieri che da varie parti del mondo partono per raggiungere il Califfato.

Smantellata cellula che pianificava anche attacchi in Italia – Anche due cittadini maghrebini sono stati arrestati all'alba dai carabinieri del Ros, in un'altra operazione, con l'accusa di terrorismo internazionale. Un terzo indagato è già in carcere in Marocco per reati di terrorismo. Al centro delle indagini della procura di Roma una cellula di matrice qaedista che, secondo quanto sottolineano gli investigatori, “si proponeva anche la pianificazione ed esecuzioni di atti terroristici in Italia e in Nord Africa”. La presunta cellula terroristica è risultata dedita al proselitismo, all'indottrinamento e all'addestramento attraverso un sito internet creato e gestito dagli stessi indagati.

La jihadista italiana: “Vincere sui miscredenti” –  “Ma io ti parlo a nome dello Stato Islamico, lode ad Allah, e Abu Bakr Al Baghdadi chiama qui alla hijra, chiama tutto il mondo alla hijra, chiama tutti gli uomini al Jihad per causa di Dio, perché noi dobbiamo distruggere i miscredenti”, questa una delle intercettazioni che hanno convinto i magistrati milanesi a far scattare la retata. È Maria Giulia Sergio, la 27enne convertita all'Islam con il nome di Fatima Az Zahra, al centro dell'inchiesta milanese che ha portato agli arresti odierni. La donna si augurava in nome di Allah la “vittoria sui miscredenti”. “Cosa gradita per il fedele!!! Dio è grande! Due dei mujaheddin hanno assassinato i fumettisti, quelli che hanno offeso il Profeta dell'Islam, in Francia. Preghiamo Dio di salvarli dalle loro mani”, diceva ancora la donna commentando la strage di gennaio a Charlie Hebdo: “Habibty Allahu Akbar sono morti i vignettisti che si burlavano del Messaggero pace e benedizione su di lui…!!!bisogna fare sujud di ringraziamento”.

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