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Terremoto sul Pollino, il governo non dichiarerà lo stato d’emergenza

Non ci sarà lo stato di calamità, il Consiglio regionale della Calabria avverte: Non ci sono le risorse per far fronte a tutte le esigenze.
A cura di Redazione
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Terremoto, il capo della Protezione civile Gabrielli a Rotonda

Non ci sarà lo stato d'emergenza per l'area del Pollino che nel corso degli ultimi due anni è vittima di una sequenza sismica (oltre 2mila eventi tellurici registrati) culminata, qualche giorno fa, in una scossa di terremoto magnitudo 5.. Nel corso del suo sopralluogo il capo della Protezione civile Franco Gabrielli ha detto di non ravvisare gli elementi per la dichiarazione dello stato di calamità. Ora ci sono due linee: quella del sindaco di Mormanno (Cs) Guglielmo Armentano che afferma: "Se non è stato dichiarato lo stato d'emergenza significa che possiamo andare avanti con le procedure ordinarie" e quello di segno opposto del Consiglio regionale calabrese che ha approvato un ordine del giorno all'unanimità con cui impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo. Sulla stessa lunghezza d'onda il governatore Giuseppe Scopelliti, che intervenendo nel dibattito, ha sottolineato che le risorse della Regione "sono veramente esigue" e che "se non avremo il sostegno del Governo rischiamo di avere problemi molto seri".

Intanto, oggi a Mormanno, hanno riaperto le scuole, ma sono centinaia le persone che continuano a dormire in automobile. In 45 hanno usufruito del centro di accoglienza allestito in una palestra. La situazione è resa più difficile dal maltempo e dalla pioggia battente che cade ormai da due giorni sulla zona. Imbiancate le cime del Pollino ma per ora sono state risparmiate le zone terremotate. Vanno avanti anche i controlli di staticità sui palazzi: finora ne sono stati effettuati 200.

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