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Terremoto, scossa di magnitudo 5.7 a largo del Tirreno, vicino al vulcano Marsili

La scossa è stata avvertita distintamente in Sicilia e Calabria ma non ha provocato nessun danno.
A cura di D. F.
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L'incubo terremoto sembra non avere fine: dopo le scosse del 26 ottobre che hanno devastato i paesi dell'Appennino Maceratese, nelle Marche, e prima ancora quelle che hanno distrutto Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto due mesi fa, la terra è tornata a tremare, anche se stavolta l'epicentro è stato individuato a centinaia di chilometri di distanza: intorno alle 22 di ieri sera, infatti, una violenta scossa di magnitudo 5.7 con epicentro nel Tirreno Meridionale è stata avvertita su tutta la costa siciliana e calabrese. Il sisma si è verificato ad una profondità di 474 chilometri ma, nonostante la profondità, in molti sono riusciti a percepirla.  Non sono stati segnalati danni, anche se chiaramente l'apprensione è stata molto forte.

Gli esperti della Protezione Civile hanno escluso “ogni correlazione del terremoto 5.7 di poco fa con il vulcano Marsili: infatti la profondità dell'ipocentro (474 km) del sisma è completamente incompatibile con la profondità del Marsili (3.5 km circa) che, in ogni caso, è soggetto ad altri processi geodinamici. La profondità molto elevata dell'ipocentro ha fatto si che, nonostante l'elevata magnitudo (5.7) – simile al terremoto di Macerata – per la grande distanza percorsa dalle onde sismiche il sisma sia arrivato in superficie perdendo energia, quindi senza produrre danni. Inoltre il fatto che il sisma sia stato sentito in tutta la regione, è dovuto alla notevole profondità dell'epicentro”.

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