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Terremoto Reggio Emilia, lngv a Fanpage.it: “Otto eventi da ieri sera, vi spieghiamo cosa è successo”

Maurizio Pignone dell’Ingv spiega a Fanpage.it cosa è successo con i due terremoti di magnitudo sopra 4 che si sono verificati ieri in provincia di Reggio Emilia: “In 8 ore abbiamo avuto 8 eventi sismici. Sono stati superficiali e per questo avvertiti anche in Veneto e Lombardia. Non è una novità in questa area, definita a media pericolosità sismica”.
A cura di Ida Artiaco
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Otto eventi sismici in poco meno di 8 ore in un'area di massimo quattro chilometri. È quanto è successo a partire dalle 19.55 di ieri nella zona di Reggio Emilia, dove è stato registrato un primo terremoto, di magnitudo 4, seguito da un altro alle 21, di magnitudo 4.3, che ha scatenato il panico della popolazione residente tra i comuni di Correggio e Bagnolo, e da altre sei scosse di intensità minore. Ma cosa sta succedendo in quest'area? Fanpage.it lo ha chiesto a Maurizio Pignone, tecnologo presso l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

Dott. Pignone, cosa è successo tra ieri e oggi in Emilia Romagna?

"In totale alle 10:30 di questa mattina e dalle 19.55 di ieri abbiamo avuto 8 terremoti localizzati nell'area. C'è stato un primo evento di magnitudo 4, poi alle 21 un altro, di magnitudo 4.3, e poi altri 6 in successione, di cui l'ultimo alle 4.48 di questa notte, tutti compresi tra magnitudo 2 e 2.7, quindi abbastanza basse. Sono stati tutti segnalati un un'area di 3/4 chilometri tra Correggio e Bagnolo, in provincia di Reggio Emilia. Dalle 4.48 di questa mattina non abbiamo avuto più eventi".

Non è comunque la prima volta che in questa zona si sono registrati terremoti simili?

"Negli ultimi 35 anni, diciamo dal 1985 in poi, questa zona, che ieri è stata interessata dal terremoto, ha avuto tanti eventi sismici, in particolare ricordiamo una sequenza sismica del 1996 di magnitudo più forte. Parliamo del sisma del 15 ottobre 1996, stimato intorno a 5.4 di magnitudo. In quell'anno in questa zona sono stati registrati oltre 100 terremoti di magnitudo superiore a 2.5, con alcuni che hanno anche superato la magnitudo 4. Dunque questa zona non è nuova ad eventi di questa tipologia. Anche in un passato più lontano abbiamo avuto sismi di magnitudo simili, intorno agli anni Trenta dell'Ottocento. Facendo riferimento ad un'epoca più recente, questa area si trova ad una trentina chilometri da quella che ha interessato la pianura padana ed emiliana nel maggio del 2012 che ha portato ad una un serie di eventi che fecero anche vittime. Per questo, è definita zona a pericolosità sismica media".

Che tipo di terremoto è stato quello delle scorse ore?

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"I meccanismi focali ancora non sono chiarissimi perché abbiamo ancora solo dati preliminari, ma potrebbe essere di tipo inverso. Abbiamo bisogno di tempo e dati per averne conferma. Possiamo però dire che si è trattato di terremoti superficiali, che sono avvenuti con ipocentro tra 6 e 7 chilometri, quindi con un maggiore impatto sulla superficie. E ciò è confermato anche dalla cosiddetta mappa di scuotimento (shake map) che ci dice che ci sono stati dei risentimenti fino al sesto grado della scala Mercalli. Tutti i terremoti che avvengono in Pianura Padana sono estremamente risentiti per la geologia del terremoto che in qualche modo amplifica gli effetti delle onde sismiche per cui si sentono di più e a distanza più elevata. Questi due terremoti di ieri, per dire, sono stati risentiti fino in Veneto e Lombardia".

Dobbiamo aspettarci altre scosse nelle prossime ore?

"Noi non lo sappiamo, quando una faglia si sia rotta o quanto tempo ci metterà a rompersi ulteriormente non è una cosa che possiamo prevedere. L'unica cosa che possiamo fare è monitorare quello che succede. Abbiamo avuto esperienze anche negli ultimi anni di quello che sto dicendo. E possiamo anche dire che andando a guardare il catalogo storico e la sismicità degli ultimi anni, ci aspettiamo terremoti simili a quelli che abbiamo avuto ieri".

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