Terremoto, nove scuole su dieci costruite senza criteri antisismici
Quasi nove scuole italiane su 10 (l'87 percento) sono costruite senza criteri antisismici. È quanto emerge, proprio nei giorni in cui il Centro-Italia sta facendo i conti con l’ultimo forte terremoto del 30 ottobre, dal XVII Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, l'indagine annuale sulla qualità dell'edilizia scolastica. Dal rapporto viene fuori che il 65,1 percento delle scuole italiane è stato costruito prima dell'entrata in vigore della normativa antisismica del 1974 e il 90,4 percento prima della legge in materia di efficienza energetica (1991). Il 40 percento delle scuole si trova in territori a rischio sismico e il 3 percento in aree a rischio idrogeologico. Per quanto riguarda la sicurezza antisismica, anche se cresce la percentuale media degli edifici che hanno effettuato delle verifiche, che passa da circa il 25 percento dello scorso anno al 31 percento attuale, rimane ancora bassa la media nazionale di quelli costruiti secondo criteri antisismici, meno del 13 percento. Dal rapporto Legambiente emergono ancora forti differenze tra Nord e Sud: al meridione 3 scuole su 4 si trovano in aree a rischio sismico mentre al settentrione c’è “una discreta capacità” di investimento.
“Le scuole italiane – ha spiegato la presidente di Legambiente Rossella Muroni – possono e devono diventare un grande cantiere di innovazione diffusa, uscendo così da una situazione di arretratezza e insicurezza, di sprechi in bolletta, per restituire alle città e agli studenti spazi sicuri e adatti a una moderna didattica. Abbiamo deciso di organizzare un Forum sull'edilizia scolastica proprio per mettere queste sfide al centro del dibattito nazionale, coinvolgendo i diversi attori per spingere l'adeguatamento sismico e l'efficientamento energetico del patrimonio edilizio”. Muroni ha ricordato anche la scuola crollata ad Amatrice dopo il terremoto del 24 agosto scorso (un edificio scolastico su cui erano stati realizzati nel 2012 interventi di ristrutturazione per 700.000 euro), eventi che “ci ricordano drammaticamente quanto sia urgente partire da queste due priorità, fissando obiettivi chiari negli interventi, per avere edifici più sicuri e adeguati alle esigenze delle persone che li abiteranno. Per questo chiediamo al Governo di partire subito con un piano di messa in sicurezza di tutte le scuole nelle aree 1 e 2 di rischio sismico”.