Terremoto Marche, Ingv a Fanpage: “Scossa più forte degli ultimi 92 anni, almeno 30 le repliche”
Il terremoto di magnitudo 5.7 verificatosi questa mattina al largo della costa di Pesaro è tra i più forti registrati dal 1930 ed è stato seguito da almeno una trentina di scosse, la più forte delle quali di magnitudo 4.0 solo cinque minuti dopo l'evento principale.
È quanto ha spiegato a Fanpage.it Maurizio Pignone, sismologo dell'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che sta monitorando la situazione dopo la scossa di questa mattina.
Dott. Pignone, ci sono stati eventi precedenti e successivi alla scossa principale che siano stati di rilievo?
"Non ci sono state scosse di rilievo prima. In questo momento, oltre all'evento principale delle 07:07, abbiamo registrato una serie di terremoti. Il numero aggiornato alle 9 è di circa una trentina di scosse, di cui una alle 07:12. quindi 5 minuti dopo l'evento principale, di magnitudo 4.0. Ci sono stati anche eventi che variano da 1.7 fino a 4.0, abbiamo avuto anche un 3.4 e 3.7.
Ovviamente quando c'è un terremoto forte come questo ci sono tantissimi altri eventi che vengono localizzati di magnitudo generalmente minore e con lo stesso epicentro, che ricordiamo è a una trentina di chilometri dalla costa pesarese. La profondità del terremoto principale è intorno ai 7/8 chilometri".
Questa zona la conosciamo bene dal punto di vista sismico, non è la prima volta che si verificano eventi del genere. Ma da quanto tempo è che non c'era un terremoto di così forte intensità?
"Abbiamo un catalogo che ci riporta ai terremoti nell'area, ma quello più analogo sia come magnitudo che come area epicentrale, è il terremoto di Senigallia del 1930, con magnitudo stimata molto simile a quella di stamattina. È il terremoto di riferimento di questa zona".
Cosa può dirci sulla profondità e sull'origine della scossa di questa mattina?
"Sulla questione della profondità dobbiamo aspettare un po', tutta la sequenza sembra essere avvenuta ad una profondità minore di 10 chilometri il che determina il fatti che l'evento sia stato avvertito con più intensità in superficie, ma si tratta ancora di dati preliminari da analizzare nelle prossime ore.
Dal punto di vista geologico questa è una zona in cui ci sono fronti degli Appennini sotto al mare e abbiamo delle strutture sismogenetiche che producono terremoti da sempre. La sismicità è frequente, anche se terremoti di questa entità non avvengono spesso".
Cosa farà adesso l'Ingv?
"Interverremo in due modi: invieremo delle squadre che andranno a mettere altre stazioni sismiche per localizzare al meglio tutti gli eventi, quindi lungo la costa, e poi faremo costante informazione sull'evoluzione spazio-temporale della sequenza, cercando anche di capire gli scenari evolutivi. Anche se sappiamo che non possiamo fare alcuna previsione su come evolverà la situazione e se ci saranno altre forti scosse. Non abbiamo questa possibilità, la possiamo solo monitorare e informare tempestivamente cittadini e Protezione civile".