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Terremoto Mar Adriatico, Meletti (Ingv): “Rischio nuove scosse, se magnitudo più alta anche tsunami”

Non si escludono nuove scosse sismiche nel mar Adriatico al largo della costa italiana e di quella croata dopo quella avvenuta quest’oggi. Lo spiega, a Fanpage.it, Carlo Meletti, direttore della sezione di Pisa dell’Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “Quello che non è successo e che potrebbe avvenire con nuove repliche è uno tsunami: ovviamente quando abbiamo un terremoto che avviene in mare, verifichiamo che non ci siano maremoti”.
A cura di Chiara Ammendola
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Dopo il terremoto registrato alle 14.47 di oggi al largo della costa adriatica e avvertito distintamente in diverse città italiane, sono numerose le scosse registrate nelle ore successive dall'Ingv, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha confermato come gli eventi sismici potranno susseguirsi numerosi anche nelle prossime ore. Il terremoto di magnitudo 5.6 il cui epicentro è stato individuato nello specifico nel Mar Adriatico a circa 80-90 km dalle coste della Puglia garganica e dalle Isole Tremiti e una trentina di chilometri dall’isola croata di Lastovo, in Croazia, rischia dunque di non rimanere un evento isolato. E in caso di magnitudo più alto c'è la possibilità concreta anche che possa generarsi un maremoto, così come spiegato da Carlo Meletti, Direttore della sezione di Pisa dell'Ingv.

Cosa sappiamo della scossa di terremoto registrata nel mar Adriatico?

"Di fatto l'epicentro è molto più vicino alla costa croata che a quella italiana. Conosciamo la struttura sismo genetica, cioè la faglia che produce questo tipo di terremoti, ed è una delle strutture più avanzate del sistema dinarico. È un sistema di strutture che va al di sopra di quella che la placca adriatica. E in questo punto di accavallamento ogni tanto vengono rilasciati dei terremoti, ne conosciamo un certo numero anche di magnitudo fino a sei dal nostro passato: è accaduto nel 2004 e nel 1978 sicuramente"

La scossa però è stata avvertita nitidamente in tante città in Italia

"Può sorprendere i non addetti ai lavori il fatto che sia stato avvertito in molte zone in Italia. La magnitudo non è così alta da giustificare un'area così vasta di risentimento, ma l'Adriatico con le sue caratteristiche geologiche ha la capacità di propagare onde sismiche anche a grande distanza e questo è il motivo per il quale è stato avvertito anche in numerose altre città d'Italia".

Cosa vi aspettate nei prossimi giorni? Ci saranno altre scosse?

"Ci sono state già diverse repliche, anche di magnitudo 4.2, o anche minori. Non sappiamo cosa potrà succedere, ci saranno sicuramente altre scosse come spesso accade in casi come questo. Se ci sarà un terremoto più forte ovviamente non si può dire".

C'è il rischio anche di un terremoto più forte?

"È improbabile che ci possano essere danni perché la città più vicina è a 90 chilometri di distanza rispetto all'epicentro del terremoto. Però ci sono delle isole vicine che potrebbero subire dei danni. Quello che invece non è successo e che potrebbe avvenire è uno tsunami: ovviamente quando abbiamo un terremoto che avviene in mare, verifichiamo che non ci siano maremoti. E in questo caso la magnitudo è al limite del valore dal quale ci si può aspettare un maremoto. E bisogna vedere anche la profondità, i fattori sono diversi da tenere in considerazione"

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