L'intercettazione è stata ripresa da Tiscali e forse, in un Paese normale, avrebbe dovuto accendere una discussione politica ben più accesa del mormorio che finora s'è levato: è la sera del 16 luglio del 2009 e Riccardo Nencini era segretario dei Socialisti Italiani e Presidente del Consiglio Regionale in Toscana. Secondo la trascrizione dei ROS Nencini al telefono con l'imprenditore Riccardo Fusi, poi condannato per concorso in corruzione e bancarotta fraudolenta, rassicura di avere parlato a Berlusconi e Bertolaso dell'imprenditore durante la sua visita ai luoghi terremotati e promette un aiuto per coinvolgerlo negli appalti della ricostruzione.
Parla così Nencini al telefono: “… ascolta bello tutto bene… sto venendo via ora da L’Aquila … (…) … ho parlato … ho parlato, ho parlato di te… ma lì tu sei conosciuto …”. Riccardo Fusi fa capire che nonostante in Abruzzo sia conosciuto, non ha però raggiunto alcun risultato concreto (solo nei mesi a seguire otterrà due appalti uno dei quali attualmente sotto inchiesta per la caserma Capomizzi dal valore di 12 milioni di euro) per cui chiede aiuto al suo amico Nencini proponendogli un incontro “sì, sono conosciuto però murano quegl’altri capito? …(ride) … (…) … si, si, si, si … si, si, si… ma se tu ci metti le mani è meglio… secondo me … (…) … eh ho capito allora vediamoci io e te ? … e si parla un minuto…”. Riccardo Nencini, assicura che questo incontro si può fare la settimana successiva, asserendo che deve ritornare da lui, e facendo riferimento con tutta probabilità al presidente del consiglio di allora Silvio Berlusconi, e che già ha avuto modo di parlare da solo con il sottosegretario Guido Bertolaso “… vai, allora anche in settimana nuova… perché io devo tornare giù da lui … (… )… io ho fatto un passaggio tra l’altro ho visto anche, anche il capo però … (…) … con il capo del governo non… non insomma … prima ho parlato da solo con Bertolaso … (…) … eh ti richiamo io vai…”.
Riccardo Fusi è un nome conosciuto per chi si occupa della cricca che mise le mani sugli appalti della ricostruzione a L'Aquila e del G8 alla Maddalena: ex capo del consorzio di costruzione BTP, socio di Denis Verdini, Fusi si dichiara da sempre "vicino alla politica" ed è già stato al centro di uno scandalo che coinvolse anche il Presidente dell'Abruzzo Giovanni Chiodi. Secondo una relazione dei ROS la BTP «ha costituito, unitamente ad altre imprese, il Consorzio Federico II con sede all'Aquila ed il Consorzio Stabile Novus. Quest'ultimo, sponsorizzato dal funzionario della Corte dei Conti, Mario Sancetta», a sua volta «in contatto con Angelo Balducci e altri funzionari pubblici, fra cui il provveditore alle opere pubbliche per il Lazio e l'Abruzzo Guglielmi, sempre al fine di ottenere commesse in Abruzzo». Secondo i magistrati Fusi avrebbe preso a L'Aquila circa 12 milioni di euro di appalti per la ricostruzione, affidati dal Comune di L'Aquila e la Protezione Civile, al tempo guidata da Bertolaso.
Secondo i carabinieri in quei mesi la BTP aveva "disperato bisogno" (cit.) di aiuto per riuscire a ottenere qualche appalto e alla fine scelse Denis Verdini (amico di lunga data di Fusi) come "regista" delle operazioni politiche. Ed è proprio Verdini a rassicurare Fusi sulle prospettive di lavoro.
Dice Verdini a Fusi: «Buongiorno, allora ho parlato con Gianni (Letta, ndr) che ha portato tutto a Bertolaso. Richiamerà, però io comunque gli farei anche… visto che loro hanno buoni rapporti… li farei sollecitare anche da loro… vedrai.. tu chiama.. poi semmai intervengo io.. l'incontro dovrebbe avvenire con lui… perché è lui quello che..».
Riccardo Fusi: «Ma chi ce lo fissa? Se non ce lo fissa lui non siamo in grado di fissarlo noi…».
Verdini: «Allora… lui mi ha detto che ha passato tutto e che richiamerà… dicevo.. siccome gli amici lì dell'Aquila lo conoscono … così mi hanno detto…».
Stando alle carte proprio il 3 giugno 2009 a mezzogiorno il geometra Liborio Fracassi, dipendente BTP, incontra Bertolaso. L'sms che il geometra spedisce a Fusi non lascia adito a troppe interpretazioni: «Incontro positivo. Apprezzato il ns campus, forse realizzazione in comune vicino, contatti già presi con sindaco. Richiestoci progettazione in Aq di area commerciale provvisoria domani riceveremo dal sindaco riferimenti. Ricevuta disponibilità a cantierare nel centro storico palazzi Carispaq. Domani chiederemo nulla osta anche Soprintend. Gioverà sera e venerdì sarò a Barberino, se ha bisogno sono a sua disposizione. Saluti».
Passano dieci giorni e Denis Verdini è insieme al Presidente dell'Abruzzo Giovanni Chiodi. Telefona a Fusi: «Ciao… buongiorno senti sono qui insieme al presidente Chiodi.. come si chiama il vostro Consorzio, scusami?».
Fusi: «Vittorio Emanuele II (si sbaglia, il consorzio si chiama Federico II, ndr)».
Verdini: «Come si chiama l'imprenditore di lì?».
Fusi: «Ti posso richiamare subito?».
Poco dopo, Fusi richiama e dà tutte le indicazioni giuste.
Verdini gli passa il governatore Chiodi: «Buongiorno Presidente… piacere di conoscerla… sono Riccardo Fusi… e quando vengo giù vengo a prendere un caffé da lei».
Chiodi: «Il mio numero di telefono se lo vuole segnare per cortesia?… allora… 335…».
Verdini riprende il cellulare: «Va a trovarlo… ti spiega un po' tutto… lui è un amico…».
Il 22 luglio il geometra Fracassi comunica a Fusi la buona notizia: BTP ha vinto l'appalto per la ricostruzione di una scuola. Valore dell'opera, 7,3 milioni di euro. «E' il primo, gli altri a breve.» esulta Fracassi.
Ecco perché quella telefonata tra Nencini e Fusi del 2009 è così importante: Nencini oggi è viceministro alle Infrastrutture ed è in prima linea nella ricostruzione di Amatrice e gli altri comuni colpiti dal terremoto. È lo stesso Nencini che in questi giorni decanta le virtù del nuovo codice sugli appalti (nonostante l'ANAC per bocca di Cantone continui a denunciare la mancanza dei decreti attuativi) ed è lo stesso che chiede a gran voce la "carta d'identità per ogni edificio".
Mentre ci indigniamo per le vignette verrebbe da chiedersi: ma davvero non sarebbe il caso che qualcuno ci spieghi?