video suggerito
video suggerito

Terremoto l’Aquila: quattro condanne per il crollo della Casa dello studente

Tre condanne a quattro anni e una a due anni e sei mesi: è il verdetto della sentenza di primo grado per il crollo della Casa dello studente dell’Aquila. Quattro persone sono state, invece, assolte. Nel crollo dello studentato morirono 8 giovani.
A cura di Susanna Picone
97 CONDIVISIONI
Tre condanne a quattro anni e una a due anni e sei mesi: è il verdetto della sentenza di primo grado per il crollo della Casa dello studente dell’Aquila. Quattro persone sono state, invece, assolte.  Nel crollo dello studentato morirono 8 giovani.

Il primo verdetto della sentenza di primo grado per il crollo della Casa dello studente all’Aquila avvenuto durante il terremoto dell’aprile del 2009 (nella residenza universitaria morirono otto giovani) è di condanna per quattro persone e di assoluzione per altre quattro. Tre di queste condanne emesse dal Tribunale dell’Aquila sono a quattro anni e riguardano – sono state accolte così le richieste del pm Fabio Picuti –  Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone. Furono gli autori dei lavori di restauro del 2000 che, secondo l’accusa, avrebbero ulteriormente indebolito la Casa dello studente che già presentava dei vizi costruttivi all’epoca della sua edificazione negli anni 60. A due anni e sei mesi è stato invece condannato Pietro Sebastiani, tecnico dell’azienda per il diritto agli studi universitari. L'accusa per tutti e quattro è di omicidio colposo, disastro e lesione colpose.

Commozione e rabbia dei parenti delle vittime in aula – Quattro persone sono state invece assolte perché il fatto non sussiste e due per non luogo a procedere. In particolare l’assoluzione è stata decisa per Massimiliano Andreassi, Luca Valente (rispettivamente un tecnico e l’ex direttore Adsu), per Luca D’Innocenzo (ex presidente Adsu) e Carlo Giovani, un altro tecnico autore di interventi minori. Il non luogo a procedere è stato disposto, infine, per Walter Navarra (aveva svolto lavori minori in passato) e Giorgio Gaudiano (negli anni 80 ha acquisito la struttura da un privato per conto dell’Ateneo). In aula c’erano molti parenti delle vittime che, alla lettura del verdetto, hanno reagito con commozione ma anche con rabbia per una sentenza non ritenuta “equa”. E' previsto anche un risarcimento danni in via provvisionale per circa due milioni di euro ai parenti delle vittime.

97 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views