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Terremoto l’Aquila, crollo casa dello studente: Cassazione conferma le condanne

La Corte di Cassazione ha confermato le quattro condanne per il crollo della casa dello studente avvenuto durante il terremoto del 2009. Sotto le macerie morirono otto ragazzi.
A cura di Susanna Picone
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La quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato le quattro condanne per il crollo della casa dello studente avvenuto a causa del terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila. Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Berardino Pace, tecnici del restauro alla struttura eseguito nel 2000, sono stati condannati a quattro anni mentre Pietro Sebastiani, tecnico dell'Adsu e presidente della commissione di collaudo, è stato condannato a due anni e sei mesi. Le accuse nei confronti degli imputati erano di omicidio colposo, disastro e lesioni. La Suprema Corte ha così confermato la sentenza emessa il 28 aprile 2015 dai giudici di secondo grado dell'Aquila. Scene di commozione alla lettura della sentenza da parte del presidente del collegio giudicante Rocco Blaiotta: in aula erano presenti numerosi familiari delle vittime e i legali di parte civile. Nel crollo della casa dello studente dopo il terremoto del 6 aprile 2009 morirono otto ragazzi.

Prima della sentenza di questa sera relativa alla casa dello studente la quarta sezione penale della Cassazione ha annullato, con rinvio, la sentenza d’Appello nei confronti dell’ingegnere Fabrizio Cimino, imputato in uno dei più importanti processi sui crolli del terremoto dell’Aquila, quello di via D’Annunzio dove morirono 13 persone.

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