Terremoto, l’appello dello storico dell’arte: “Salviamo il capolavoro del Tiepolo”
Una pala d'altare ritraente "San Filippo Neri in estasi con la Vergine e il Bambino", il capolavoro di Giambattista Tiepolo, sarebbe collocata nella chiesa di San Filippo a Camerino gravemente lesionata e con crolli del tetto, che le ultime scosse hanno reso ancor più rovinosi.
È corsa contro il tempo per salvare questo capolavoro della storia dell'arte italiana e mondiale. L'appello è stato lanciato da Francesco Maria Orsolini, referente Associazione Nazionale Insegnanti Storia dell’Arte e Dirigente scolastico del Liceo Classico “G. Perticari” di Senigallia.
"Da fonti attendibili locali risulta che il capolavoro di Giambattista Tiepolo, conservato nella chiesa di San Filippo a Camerino, è ancora lì – afferma in una nota il professor Orsolini – Sembra infatti che, a tutt’oggi, non ne sia stata ancora autorizzata la rimozione e il ricovero in sicurezza presso una struttura di deposito temporaneo."
Naturalmente l'opera del Tiepolo è una delle svariate opere d'arte che in questi concitati giorni rischia di essere cancellata da una mancata e rapida messa in sicurezza delle chiese, delle basiliche, degli edifici che rischiano di crollare, come è già successo alla Basilica di Norcia.
"Il fatto è di una gravità inaudita e, incomprensibile, risulta il ritardo nella decisione di procedere immediatamente per la salvaguardia di un bene di inestimabile valore del patrimonio artistico regionale e nazionale – continua Francesco Maria Orsolini – Ci si appella a tutte le autorità di governo, della Protezione civile, del MIBACT, delle Istituzioni accademiche e culturali del nostro Paese, affinché sia fugato il rischio di perdere irrimediabilmente una straordinaria testimonianza dell’arte italiana."
La pala-capolavoro di Gianbattista Tiepolo
L’Apparizione della Madonna col Bambino a San Filippo Neri è un dipinto autografo di Giambattista Tiepolo, un olio su tela (cm. 350 x 182) realizzato per la seconda cappella, dedicata a San Filippo Neri, nell’omonima chiesa di Camerino. Il dipinto fu pubblicato nelle pagine di AV nel 1964 dallo Zampetti, ma in realtà non esistono documentazioni che indichino notizie inerenti alla pala, né alla cappella nella quale essa si trova, contornata da una grossa cornice, tutta in marmo. Di certo si sa solo che nel 1735 venne ultimato il tetto della chiesa e iniziarono le decorazioni interne. In seguito ad un'accurata analisi dello stile si può cronologicamente collocare l’opera nel periodo della pala della Madonna con le Sante Caterina, Rosa col Bambino e Agnese, cioè dopo gli Affreschi di Santa Maria dei Gesuati a Venezia di cui esistono documentazioni (1737-39), uno stile dove la bellezza cromatica e la pacata struttura compositiva, senza nervose interruzioni del contorno, primeggiano armoniosamente. Ipotesi convalidata anche dalla figura delicata e gentile della Madonna che richiama le immagini femminili dei dipinti dei Carmini a Venezia.