Terremoto, inchiesta sul crollo del campanile di Camerino: “Restaurato dopo sisma del ’97”
Era stato già restaurato dopo il sisma che colpì la zona nel 1997, ma i lavori di adeguamento non hanno salvato dal crollo il campanile della Chiesa di Santa Maria in Via a Camerino, in provincia di Macerata, venuto giù a seguito della forte scossa di terremoto del 26 ottobre che ha devastato il Centro Italia. Per questo i magistrati della Procura della Repubblica di Macerata hanno deciso di fare ulteriori accertamenti sul caso aprendo formalmente un fascicolo di inchiesta ipotizzando il reato di "Crollo colposo aggravato". Al momento ovviamente si tratta di una indagine esplorativa e quindi a carico di ignoti.
Il campanile della chiesa di Camerino è stato uno dei primi edifici a crollare dopo la forte scossa del 26 ottobre e solo per puro caso non ha causato una tragedia. Il campanile infatti è finito su una palazzina abitata da alcune studentesse che però si erano allontanate poco ore prima dal palazzo a causa della precedente forte scossa di terremoto, come tanti altri residenti nel centro storico, e quindi sono rimaste illese.
Una indagine sui danni fatti dal sisma ai beni culturali dell'area già restaurati all'epoca del terremoto del '97, era stata avvita in realtà dopo il sisma del 24 agosto dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio , ma "dopo un confronto con la Soprintendenza" i fascicoli erano stati chiusi. Dopo i crolli però l'inchiesta è stata riaperta ed è destinata ad allargarsi ad altri edifici pubblici.
Fortunatamente non ci sono stati morti né feriti, ma il quadro complessivo è cambiato", ha spiegato il pm, aggiungendo: "Al momento non ho ritenuto di ipotizzare il reato di disastro colposo, ma prima di ogni ulteriore decisione devo poter accedere di persona alle zone rosse, verificare le numerose segnalazioni informali o voci di reato che mi sono giunte, e disporre consulenze tecniche".