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Terremoto in Sicilia, scossa di magnitudo 3.2 registrata in provincia di Enna

Scossa di terremoto di magnitudo 3.2 in Sicilia quest’oggi martedì 12 gennaio. Il sisma, così come rilevato dall’Ingv, l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stato registrato in provincia di Enna alle 17.38: l’epicentro è stato localizzato a 4 chilometri a Nord Est del comune di Sperlinga.
A cura di Chiara Ammendola
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Una scossa di terremoto di magnitudo 3.2 è stata registrata dall'Ingv, l'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in Sicilia, in provincia di Enna. La scossa è stata registrata alle 17.38 di oggi martedì 12 gennaio, e l'epicentro è stato localizzato a 4 chilometri a Nord Est da Sperlinga, nei pressi di Nicosia e Gangi.

Solo il 10 gennaio una scossa di terremoto, sempre di magnitudo 3.2 è stata registrata dall'Ingv, al largo delle Isole Eolie e Calabria. La scossa si è verificata alle 2:02 in mare e ha avuto ipocentro a circa 220 km di profondità ed epicentro tra Stromboli e la costa calabra. Qualche giorno prima invece la terra ha tremato per ben tre volte con una tripla scossa di terremoto in provincia di Reggio Calabria, con epicentro nelle province di Cittanova e San Giorgio Morgeto. La prima, magnitudo 2.5, è stata avvertita dalla popolazione, ed è stata registrata alle 01:48, mentre la seconda e la terza si sono verificate alle 02:07 e alle 02:33 di magnitudo 2.3 ed 1.7.

Il terremoto registrato quest'oggi in provincia di Enna non sembra aver causato danni a cose o persone ma è stato comunque avvertito dalla popolazione, non solo a Sperlinga, comune epicentro del sisma, ma anche nelle vicine località di Capizzi, Castel di Lucio Mistretta, Troina, Cerami, Nicosia, Gangi, Galiano Castelferrato ed Agira. Come ha spiegato la Protezione Civile, la Sicilia, come la vicina Calabria, è una regione ad alto rischio sismico: "La Calabria ha una pericolosità sismica molto alta (per frequenza e intensità dei fenomeni accaduti in epoca storica), una vulnerabilità altissima (per fragilità del patrimonio edilizio, infrastrutturale, industriale, produttivo e dei servizi) e un’esposizione molto alta (per densità abitativa e presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale in zone interessate da faglie attive)".

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