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Terremoto in Romagna: due forti scosse nel Forlivese

Tra i comuni più interessati dal terremoto, percepito in tutto il territorio della Romagna e fino in Toscana, c’è Santa Sofia (Cesena), dove è stata presa la decisione di evacuare l’ospedale ‘Porzia Nefetti’.
A cura di Biagio Chiariello
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La terra trema ancora in Romagna. Due scosse sono state avvertite in mattinata dall'Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV) sull'Appennino tosco-romagnolo. La scossa più forte si è avuta in provincia di Forlì-Cesena nel distretto sismico di Montefeltro poco prima delle ore 9 con magnitudo di 4 gradi Richter ad una profondità di 7.8 km. L'epicentro è stato individuato a meno di 10 km dai comuni di Galeata (FC) e Santa Sofia (FC). A questa ha fatto seguito una seconda scossa alle ore 09:15 circa con magnitudo di 3.9 gradi Richter ad una profondità di 7.4 km. Il terremoto è stato percepito in tutto il territorio della Romagna e fino in Toscana.

Proprio a Santa Sofia si è deciso di evacuare a i 22 pazienti dell'ospedale ‘Nefetti'. Solo quando i tecnici del Comune, gli ingegneri del Genio civile e i Vigili del fuoco, hanno appurato che la struttura aveva subito solo piccole crepe alle tramezzature, si è deciso di far rientrare i degenti nelle loro stanze. "Non ci sono state case evacuate, né feriti e tanto meno morti – chiarisce il sindaco Flavio Foietta -. Certo la paura è stata grande, ma non registriamo danni, se non qualche pezzo di comignolo che si è staccato come è successo in Comune, dove sono  caduti in terra alcuni fascicoli dell'archivio". Situazione dunque sotto controllo in paese. "Speriamo sia finita qui" conclude il primo cittadino di Santa Sofia. L'epicentro del terremoto è a soli 7 km dalla diga di Ridracoli, stracolma d'acqua anche a causa delle abbondanti precipitazioni dello scorso mese. Ad ogni modo le prime stime dei tecnici hanno escluso lesioni alla struttura.

Nonostante non si registrino danni a persone e cose, grande è la tensione tra la gente, dopo la scossa di magnitudo 3.6 gradi Richter rivelata nel pomeriggio di ieri dall'INGV tra le province di Forlì e Arezzo e, soprattutto, dal momento che lo sciame sismico sull'Appennino, va avanti ormai da settimane. Nella zona di San Pietro in Bagno, Verghereto e Santa Sofia si sono contate fino a cento scosse al giorno. Sebbene si tratti di scosse spesso impercettibili (raramente si sono superati i 3 gradi di magnitudo), la preoccupazione e lo stress dei cittadini è palese.

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