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Terremoto in provincia de L’Aquila, l’esperto Ingv: “Attenzione a possibili scosse più forti”

Dopo la scossa di terremoto in provincia de L’Aquila, con epicentro a Balsorano, a nord di Sora tra Lazio e Abruzzo, pochi minuti fa, Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv spiega cosa è successo: “Stessa tettonica che ha generato il sisma dell’Italia Centrale, ma faglia diversa. Magnitudo di 4.4 modesta ma non si esclude la possibilità di scosse più potenti”.
A cura di Ida Artiaco
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"La situazione è da tenere sotto controllo, perché quando c'è un evento di questo tipo possono essere destabilizzate anche le strutture vicine e innescare ulteriori terremoti". A parlare ai microfoni di Fanpage.it è Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv, l'Istituto nazionale di vulcanologia che ha commentato il sisma che si è verificato al confine tra Lazio e Abruzzo, con epicentro a Balsorano, a nord di Sora e in provincia de L'Aquila, alle 18:35 di oggi, giovedì 7 novembre. La magnitudo è stata fissata a 4.4 e la scossa è stata avvertita fino a Roma, alla Ciociaria, Frosinone, ad Amatrice e nelle altre zone terremotate dell'Italia centrale e addirittura in provincia di Caserta. La gente si è riversata in strada per la paura, dato che il ricordo del sisma del 2009, che ha quasi distrutto la vicina città de L'Aquila è ancora ben presente nelle loro menti.

Secondo l'Ingv, si tratta della stessa "tettonica che ha generato i terremoti nel Centro Italia, ma non della stessa faglia. Non si tratta cioè di una replica del sisma che ha colpito Amatrice qualche anno fa, perché appartiene ad una faglia diversa anche se fanno entrambe parte dello stesso sistema di estensione dell'Appenino". Infine, l'esperto ha sottolineato che la scossa che si è appena registrata "è una di magnitudo modesta ma non significa che non possano esserci scosse di magnitudo maggiore per cui attenzione: quando c'è un evento di questo tipo può destabilizzare le strutture vicine e innescare ulteriori terremoti. Situazione da tenere sotto controllo".

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