Terremoto in Molise, l’allerta della Protezione civile: “Possibili scosse ancora più forti”
"Gli esperti dicono che è aumentata la probabilità che ci possa essere una scossa ancora più forte, regoliamoci di conseguenza". Continua l'allerta in Molise dopo il terremoto registrato la scorsa settimana con epicentro a Montecilfone, in provincia di Campobasso, dove nella mattinata di oggi, giovedì 23 agosto, si è recato il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, per un incontro con il sindaco, Franco Pallotta, i tecnici e le istituzioni locali per discutere degli interventi da mettere in atto in caso di nuovi sismi. "C'è il terremoto, il terremoto non è prevedibile, ci sono queste scosse" ha sottolineato Borrellli, che non nasconde la possibilità che a breve si verifichino scosse ancora più forti di quelle del 14 e del 16 agosto.
"Non possiamo escludere ulteriori scosse, anche di più elevata intensità. Per queste ragioni – aveva già dichiarato nei giorni scorsi in Prefettura – abbiamo raccomandato e attivato insieme al presidente della Regione, Donato Toma, con il Prefetto, Maria Guia Federico, con i sindaci e le istituzioni presenti sul territorio una serie di presidi a garanzia dell'assistenza alla popolazione. Bisogna tenere la massima attenzione anche da parte dei cittadini, quelli che non si sentono sicuri nelle proprie abitazioni, possono rivolgersi ai Comuni nei punti di assistenza". Borrelli ha anche anticipato che il governatore Toma farà richiesta dello stato di emergenza per la regione. "Il presidente sta preparando la relazione. Appena pronta, porterò la dichiarazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Consiglio dei ministri".
Intanto, cresce la paura tra la popolazione, soprattutto tra gli abitanti di Montecilfone e Guglionesi, maggiormente colpiti dalle scosse di magnitudo 4.7 e 5.1 che hanno interessato il molisano tra il 14 e il 16 agosto scorso. Anche se non è stato riscontrato alcun danno, sono molte le persone che non hanno fatto rientro nelle proprie abitazioni e vivono ancora da sfollate nelle tendopoli allestite dalla Protezione Civile. "Dormiamo in macchina e in tenda, abbiamo paura a tornare a casa. Ci aspettiamo da un momento all’altro la grande botta".