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Terremoto: la storia di Vittoria, bimba salvata con una telefonata dagli Usa

L’incredibile storia di Vittoria Vultaggio, la bimba di 5 anni di Finale Emilia, rimasta sotto le macerie e salvata solo grazie ad una telefonata al 113 di un medico italiano che si trova a New York.
A cura di Biagio Chiariello
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Terremoto in Emilia La storia di Vittoria la bimba di 5 anni salvata dagli USA

UPDATE ore 18 – Telefonata salvavita commuove l'Italia, ma arriva una mezza smentita. «È tutto un equivoco, non sono stato io» raggiunto a New York per raccontare la storia di Vittoria, la bambina salvata grazie ad una sua telefonata al 118 di Roma, Marcello Ziosi, biologo molecolare ricercatore alla Columbia University, smentisce tutto. Sarebbe stata la mamma della bambina, in una delle numerose telefonate fatte per cercare aiuto, a digitare il numero di una persona che casualmente si trovava negli USA, a sua volta laureato in scienze mediche e che potrebbe chiamarsi Passeri o Passerini, secondo quanto riferito dai familiari della bimba.

Tra la devastazione e la morte del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna, arriva una storia a lieto fine. Una bambina di 5 anni, che era rimasta sotto le macerie a seguito del crollo di un palazzo a Finale Emilia (tra i comuni dove il sisma ha fatto più danni) è stata salvata grazie ad una chiamata arrivata dagli Usa al 113 di Roma. L'allarme è infatti scattato solo grazie  ad un medico italiano che si trova a New York, il quale era stato contattato a sua volta da una conoscente emiliana. Quest'ultima ha avvertito l'uomo della presenza della piccola, sotto le macerie, dopo aver provato invano a contattare i soccorsi.

La storia della piccola Vittoria Vultaggio è stata raccontata all'Ansa da Adriano Ziosi, 64 anni, padre di Marcello, ricercatore di 34 anni alla Columbia University, che ha salvato la bambina lanciando un sos dall'altra parte dell'Oceano:

 Mio figlio, a New York, era su Internet e ha letto del terremoto che ha colpito la Pianura Padana e in particolare la sua zona d'origine. È riuscito a parlare con noi, che invece non riuscivamo a telefonare ai soccorritori per problemi di linea. Dall'America lui è riuscito, e così i vigili del fuoco hanno salvato la piccola Vittoria.

Dopo la telefonata dagli USA al 113 capitolino, la macchina dei soccorsi si è messa in moto immediatamente. Gli operatori della Questura di Roma si sono messi in contatto con la signora che aveva richiesto senza successo l’intervento dei soccorsi dall'Italia. Dopo averla tranquillizzata, sono riusciti ad ottenere le informazioni utili per indirizzare  i vigili del fuoco e la polizia di Modena. In men che non si dica la piccola Vittoria è stata tratta in salvo dalle macerie e trasportata all’ospedale di Carpi.

La ricostruzione del salvataggio della bambina, arriva all'Ansa da Andrea Giovanardi, 50 anni, vicino di casa di Vittoria che ha aiutato nei primi soccorsi:

La bimba è rimasta calma, pur sommersa da una coltre di un metro e mezzo di macerie. È il papà è stato un leone per liberarle il viso e farla respirare. Poi la protezione civile ha fatto il resto. Bartolomeo [il padre della bambina] urlava di aiutarlo. Io ero in pigiama, mi sono vestito e, devo essere sincero, c'era una parte del tetto che penzolava e la terra che tremava di continuo. Pensavo che se fosse venuto giù il resto saremmo morti anche noi. Ma Barto si è buttato nella stanza della bimba. Poi mi ha detto che quello che penzolava era solo polistirolo, isolante del coperto. L'ho seguito. Lui chiamava Vittoria, e Vittoria rispondeva in qualche modo. Siamo riusciti a raggiungerla, a liberarle il viso, a farla respirare. Le abbiamo dato acqua. I soccorsi sono arrivati un'ora dopo, non riuscivamo a chiamarli. Un'altra ora è servita per estrarla dalle macerie. Illesa. Un miracolo. Era sul letto. Si è salvata perchè il letto era accostato alla parete.

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