Terremoto in Calabria, l’Ingv: “Finora almeno 80 scosse, ci aspettiamo repliche per giorni”
"Dopo la scossa di ieri sera di magnitudo 5 con epicentro a Pietrapaola, in provincia di Cosenza, ci sono state almeno altri 80 terremoti, fortunatamente di entità più lieve, ma ci aspettiamo altre repliche per giorni. Questa è un'area, come tutta la Calabria, molto sismica".
Così Carlo Meletti, ricercatore e sismologo dell'Istituto nazionale di Geologia e Vulcanologia (Ingv), a Fanpage.it ha fatto il punto della situazione dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5 che ieri sera è stata registrata a Pietrapaola ma avvertita nel resto della provincia di Cosenza, ma anche a Brindisi e Matera. Non sono stati segnalati danni.
Dott. Meletti, ci sono stati altri terremoti dopo l'evento principale di magnitudo 5?
"Sì, dopo la scossa di magnitudo 5 ne abbiamo registrate fino ad ora una ottantina, fortunatamente tutte molto piccole, solo una ha superato la magnitudo 3 circa un'ora dopo il primo terremoto principale".
Dobbiamo essere sorpresi per quanto successo?
"La Calabria è tutta molto sismica, tanto è vero che la sua pericolosità è alta praticamente ovunque. In questa zona in particolare abbiamo avuto alcune sequenze di recente ma mai con una magnitudo così elevata. Ad esempio, solo lo scorso maggio è stata registrata una sequenza poco più a Sud, nell'area di Cirò, molto ricca di eventi, che è arrivata a magnitudo 4. C'è però anche un caso storico, che è il terremoto del 1836, che ha interessato proprio questa zona com magnitudo più elevata, stimata a 6.2, che provocò distruzioni in diversi paesi. Quindi, per riassumere, possiamo dire che quanto successo ieri sera non è una sorpresa".
Da cosa è stato provocato questo terremoto?
"È un movimento che avviene da parecchie centinaia di anni e che è continuo. Quella che noi chiamiamo interazione tra placche, laddove le diverse placche tettoniche si scontrano, è un movimento pressoché continuo è molto lento e ogni tanto è in grado di generare un terremoto molto forte. In questa zona in particolare, noi abbiamo il Mar Ionio, che è una crosta di tipo oceanico e di materiale pesante, che si infila – il termine tecnico sarebbe subduce – al di sotto della Calabria. E nella zona di contatto tra lo Ionio che affonda e la Calabria al di sopra si generano i forti terremoti che tutti conosciamo. Si ricordi che questa regione ha sperimentato varie volte terremoti fino a magnitudo 7. Noi misuriamo questi movimenti con grande precisione col Gps ma ci vogliono anni e anni affinché questi movimenti e deformazioni siano in grado di generare terremoti forti, per questo passa tempo tra l'uno e l'altro. L'ordine di grandezza è di millimetri all'anno".
Dobbiamo aspettarci altri eventi simili nel breve periodo?
"Continuiamo a monitorare la situazione, anzi verranno installate stazioni temporanee per avere dati ancora più precisi su come evolve questa sequenza. Ci aspettiamo sicuramente delle repliche per giorni, ma se saranno tutte piccole come è successo finora o se ci potrà essere una replica anche più forte questo non siamo in grado di dirlo".