video suggerito
video suggerito

Terremoto, è il giorno della protesta: “Basta promesse, lo Stato è assente”

I terremotati hanno bloccato le strade con i trattori: chiedono l’indizione di una No Tax Area, un reddito sociale per i cittadini più vulnerabili, la possibilità di edificare moduli abitativi provvisori sui terreni privati e il sostegno concreto agli allevatori.
A cura di Davide Falcioni
1.034 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

E' il giorno della prima importante protesta dei terremotati del Centro Italia. A più di sette mesi dal sisma che ha distrutto Arquata del Tronto e Amatrice causando quasi 300 morti, e a cinque mesi dalla più forte scossa degli ultimi 30 anni – quella che ha devastato buona parte dell'Appennino Maceratese e umbro – centinaia di persone hanno deciso di scendere in piazza nell'ambito di una mobilitazione organizzata in varie località del cratere e promossa dai comitati "Quelli che il terremoto" e "La terra Trema, noi no". Mentre una delegazione si è recata a Montecitorio per protestare ai piedi del Parlamento, moltissimi sfollati hanno deciso di bloccare le strade e indire presidi nelle città distrutte. Si è scesi in strada a Torrita di Amatrice e a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto, dove è stato a lungo bloccato il traffico automobilistico lungo la via Salaria, importantissima arteria che collega le Marche a Roma. Proteste sono però state organizzate anche a Pieve Torina, in provincia di Macerata, Visso e Porto Sant'Elpidio.

I terremotati chiedono una maggiore attenzione da parte del governo e la messa in atto di una serie di iniziative che possano migliorare concretamente le loro condizioni di vita. A più di 200 giorni dal 24 agosto, infatti, dai luoghi distrutti dal terremoto non sono ancora state rimosse le macerie, mentre i moduli abitativi sono in gravissimo ritardo e gli sfollati spesso non hanno ancora percepito il contributo di autonoma sistemazione. Quelli ospitati negli hotel lamentano un trattamento da "pacchi postali" poiché – in vista della stagione turistica – gli albergatori chiedono di poter disporre di posti letto per villeggianti e non solo per terremotati.

Al centro delle rivendicazioni dei manifestanti la possibilità di allestire moduli abitativi provvisori sui terreni privati (con garanzia di rimozione a emergenza finita), proposta che di recente è stata però bocciata in Parlamento. Viene inoltre richiesta l'indizione di una "No Tax Area" che interessi tutta l'area del cratere, quella di un "reddito sociale" per i soggetti più vulnerabili e una soluzione definitiva e urgente ai problemi di agricoltori e allevatori. Nel pomeriggio, al termine delle proteste, i terremotati si sposteranno ad Amatrice per partecipare a un'assemblea presso lo "Spazio Solidale" costituito a fine agosto dalle Brigate di Solidarietà Attiva: in quella sede verrà stabilito come dare ulteriore sostanza alle rivendicazioni avanzate.

1.034 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views