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Terremoto, Cnr: “Si tratta di contagio sismico, impossibile prevedere quando finirà”

Gli esperti del Cnr sottolineano: “Sequenza fortemente preoccupante, ma la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi”.
A cura di Charlotte Matteini
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L'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Consiglio Nazionale delle ricerche (Cnr) lancia l'allerta e sottolinea che gli eventi sismici a cui stiamo assistendo non solo in queste ultime ore, ma dal tragico sisma che colpì Amatrice e Accumoli lo scorso agosto e che stanno da mesi provando tutta la zona dell'Appennino centrale, potrebbero costituire un fenomeno denominato ‘contagio sismico': "Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica (rilassamento) e vengono caricati i volumi adiacenti (lateralmente) alla faglia stessa. Tali volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere (rompersi) e generare terremoti a loro volta", si legge nella nota stampa diffusa dal Cnr.

"Sono processi di propagazione laterale della sismicità (contagio) relativamente frequenti, già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti. Questo processo sta coinvolgendo l'Appennino centrale in questi mesi. Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell'area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell'area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato. Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale", prosegue la comunicazioni dei ricercatori del Consiglio Nazionale delle ricerche.

"Purtroppo non siamo in grado di prevedere quando e come tale sequenza sismica andrà a scemare, né possiamo in linea teorica escludere altri terremoti forti come e più di quelli avvenuti fino ad oggi in aree adiacenti a quelle colpite in questi mesi. Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall'altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0″, concludono gli esperti.

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